Non sono superstizioso, credo di essere un uomo fortunato, che il destino dia e tolga a tutti in egual misura e che un atteggiamento positivo giovi più che la commiserazione e la malinconia. Perciò cerco sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno e di non darmi troppa pena.
Certo che se metto in fila una dietro l'altro le note stonate di questo inizio anno devo mantenere molta calma per non agitarmi e lasciare che lo sconforto prevalga. Niente di trascendentale, di catastrofico, semmai uno stillicidio di cattive notizie in vari ambiti, dal lavoro alla famiglia.
Qualche acciacco, alcuni fraintendimenti, certe incomprensioni, difficoltà sparse, la scomparsa di due persone care... Sapete quando sembra che suoni un campanello d'allarme e non ne avete certezza, per cui non vi decidete ad andare a vedere ma nemmeno state tranquilli? Ecco, a me pare di stare in quel limbo, con il sospetto che sia soltanto l'inizio di una valanga e la vaga impressione che invece non sia nulla di grave e il sereno tornerà presto, a smentire qualsiasi teoria sulla sfortuna.
Scrivo queste note in attesa di un responso dal Pronto Soccorso, dove è stato portato lo zio Emilio, il marito della zia Angelina, la cui recente scomparsa lo ha evidentemente scombussolato, per uno di quei meccanismi inspiegabili eppure evidenti, come quando ci si ammala proprio il giorno in cui si sta a casa per la festa. Lui ha tenuto duro per mesi, forse convinto inconsciamente di dover stare in gamba per aiutare la moglie e non essere un peso. Mancata lei, è come se si fosse lasciato andare anche lui. Spero si tratti soltanto di un momento passeggero, anche se a novant'anni ogni spifero può riverlarsi bufera.
Così, mentre rimugino sulla sfortuna e sulla possibilità che sia un anno negativo, mi viene in mente la fotografia con un augurio speciale che mi ha mandato qualche giorno fa Luana, dal Brasile, e che vorrei fosse davvero la stella polare per l'anno che inizia. E' uno scorcio di muro, con disegnato un pesce e soltanto due parole: "Limpeza e alegrìa".
E' così che torno al principio di questo post, ricordando a me stesso che nessuno può evitare disgrazie o momenti negativi, ma la vita mi sorride più facilmente se a sorriderle sono per primo io.
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