Foto by Leonora |
"Concordia". Parola stupenda, di cui abbiamo smarrito persino la pronuncia nel vocabolario quotidiano.
"Concordia". Andare d'accordo. Non è tacere le cose, bensì dirle avendo riguardo per il modo. Trovare un punto di incontro, di equilibrio. Superare le distanze, tessere trame ad uncinetto, costruire ponti invece di un muro.
Azioni che richiedono buona volontà e una predisposizione dell'animo, una motivazione forte, perché per raggiungere la meta spesso occorre chinare il capo, deglutire amaro, ricacciare bruscamente il peccato di orgoglio, sforzarsi di comprendere soprattutto le ragioni dell'altro e, quando non ha ragioni, almeno il motivo per cui agisce in quel modo.
"Concordia" non è materiale grezzo, che si trova in natura, come i sentimenti, le emozioni: somiglia più a un manufatto d'artigiano, realizzato su misura, pezzo per pezzo, oppure al concerto di un'orchestra e sono grato agli uomini e alle donne che ne diventano loro stesse strumento, perché sanno portare pace, sorriso e armonia attenuando il rumore forte e indistinto di chi si lamenta, di chi brontola, di chi protesta per ogni virgola o punto.
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