sabato 17 agosto 2024

L'anello ereditato (Cosa conta davvero)


Se li avessi qui, se me li trovassi faccia a faccia di nuovo, se per un istante potessi rincontrarli e guardarli negli occhi, proferendo verbo, direi loro che non abbiamo mancato di onorare il nocciolo di ciò che erano e hanno lasciato in eredità più dei soldi, più dei risparmi d’una vita grama e in salita, masticando per anni pane duro, tanto che quando è arrivata la tranquillità, il benessere, non sono riusciti a goderselo appieno.
Angelina, Carletto, l’altra Angelina, Emilio, Carla, Eudemia, e poi Irene, Mario, un altro Emilio e un’altra Carla, Gemma, Luigi, Assunta, Francesca, Pierino… Li ho conosciuti da bambino e frequentati parecchio, specialmente i primi, sangue del mio sangue, radice riconosciuta e rispettata d’una storia che chiamare famiglia è un tutt’uno.
Non ci sono più da un pezzo ormai, se non nei ricordi e nelle chiacchiere tra noi cugini o con chi ha fatto in tempo a conoscerli. Eppure resistono. Consapevolmente ancora un poco, finché ci sarà la mia generazione almeno, poi i loro contorni, i profili di volti e voci inevitabilmente svaniranno, mentre rimarrà inconsciamente quel nocciolo di lascito che in noi si è fuso e a nostra volta consegniamo: stare bene insieme; discutere anche animatamente senza però mai spezzare il filo; non litigare per i beni materiali; andare d’accordo; cercarsi con costanza; celebrare insieme le feste comandate; creare occasioni di incontro; esserci, quando si ha bisogno; sapere di contare sempre l’uno sull’altro.
Perché “famiglia” è sì ciò che si è, che è capitato, ma pure quello che si vuole, si sceglie di essere. Proprio come l’amore: un dono e insieme una decisione, un atto di volontà, istante per istante, giorno per giorno.

P.S. Vale per il mio lato di parentela e pure per quello ricevuto in dote, generazioni che si susseguono e intrecciano. Un anello che si rinnova e che ad agosto, da decenni ormai, trova modo di trascorrere insieme qualche giorno, con un piacere di “stare” senza obblighi o vincoli, che è la vera ricchezza inestimabile che abbiamo per retaggio e trasmettiamo a nostra volta, per contagio. 

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