domenica 14 settembre 2014

Irene

Foto by Leonora
Sul treno era seduta di fronte a me e aveva L'Eco di Bergamo in mano. Lo leggeva con attenzione meticolosa, pagina per pagina, come fosse interessata davvero e non per quel vezzo d'acquistare il giornale e sfogliarlo distrattamente e leggiucchiarlo qua e là, come spesso capita, durante un viaggio. Chiederle se le fosse piaciuto ed iniziare una conversazione è stato un tutt'uno, avviando un rapido ma sincero scambio di opinioni sulla lettura e pure la vita, il lavoro.
Erano anni che non parlavo con qualcuno che non conoscevo, in treno. Sarà che poco prima ero stato in università, per incontrare uno dei massimi conoscitori dell'editoria italiana e internazionale, ma all'università mi pareva di esser tornato di botto, quando ogni giorno era segnato da un'andata e ritorno, in vagoni affollati e spogli, a volte assonnato, altre vigile e sveglio.
Irene. Di lei ho scoperto il nome e anche i libri preferiti, gli studi fatti, il sacrificio nel conciliare a suo tempo la scuola con il lavoro, la passione per le lingue, l'impiego come assistente di un amministratore delegato in una multinazionale, l'avvicendamendo ai vertici dell'azienda, l'esser relegata in un angolo, una nuova opportunità, dodici mesi di contratto, la conclusione di quell'esperienza e da una settimana l'attesa di poter mettere a frutto le competenze che ha maturato, la volontà di non buttarsi via, di cercare ciò che sa fare meglio, parlare quattro lingue (oltre l'italiano), le conoscenze commerciali, i contatti...
Alla fine, giunti in stazione, oltre a un saluto veloce, mi è rimasta la sensazione di aver incontrato una persona speciale, non esente da spigoli, ma con una luce che si irradia, fuori e dentro.
Spero che Irene trovi ciò che merita, un lavoro adeguato. Per ciò che ho intuito mi pare la parte migliore del nostro Paese e sono certo sia un tipo tosto, che non starà molto tempo con le mani in mano, ritagliandosi con le unghie, se necessario, uno spicchio di futuro.

1 commento:

Irene ha detto...

Sul treno era seduto di fronte a me ed aveva in mano un quadernetto per appunti ed una penna. Accanto un libro sulla negoziazione. E si guardava intorno sorridendo, con aria spensierata. Apprezzo sempre chi regala un sorriso senza sapere dove andrà a cadere, un sorriso cade sempre nel posto giusto al momento giusto. Giorgio. Di lui so il nome, i tre libri preferiti - che ho appuntato per valutare di leggerli - ed il suo recente cambio di lavoro da Como a Bergamo, che lo ha allontanato un po' dalla famiglia ma che per lui è una sfida interessante. E so che ha un blog, so che ha questo blog. Ora comprendo perché me ne ha parlato con tanta passione. Giorgio: una persona aperta alla conoscenza, ricca di entusiasmo, amante della scrittura e con il mio stesso amore per la lettura. Grazie per aver preso quel treno e per aver condiviso con me alcuni istanti di vita.