È successo tutto in un vortice, una pressione aumentata a dismisura negli ultimi due mesi, coronamento di un impegno lungo dieci anni, con un finale amaro per te che ci tenevi e per noi che ti vogliamo bene.
Comprendo dunque il tuo stato d'animo e i sentimenti contrastanti di questo scorcio di stagione, in cui puoi finalmente riprendere fiato, anche se tu sei sempre stata abituata a fare tre cose insieme e il vuoto, seppur provvisorio, non è un foglio bianco da scrivere ma una parentesi da accorciare ai minimi termini.
Tra le cattiverie che hai dovuto sopportare la più ridicola è che volevi proseguire "perché non hai altro da fare": di tutte le persone che conosco, e ne conosco molte, tu sei quella che non ho visto mai restare con le mani in mano, lavori da quando avevi sedici anni, hai mantenuto un impiego tirando grandi nel contempo tre figli più uno, ti sei caricata sulle spalle me, che ora comincio ad essere un filo autonomo ma fino a qualche anno fa rispecchiavo il "patriarcato" più obsoleto, lasciando a te incombenze su tutto.
Lascio queste parole qui, pro memoria per chi ci succede, rinnovando la stima per le qualità che hai, per le doti che hai dimostrato, soprattutto l'ammirazione per la mancanza di ambizione fine a se stessa.
Non so se saresti stata una buona sindaca, credo che l'autocritica e il riconoscimento dei propri limiti siano sempre necessari, così come non sono tra coloro che gridano alla tragedia in riferimento a chi ha unito sacro e profano, estrema sinistra e leghismo militante pur di raccogliere il vostro testimone. Essendo il nostro paese mi auguro sinceramente possano fare bene. Di certo attendo al varco chi per anni ha criticato anche sulle minime questioni, non rendendosi conto della differenza che passa tra il dire e il fare: ora constateranno quant'è difficile e speriamo siano perseveranti quanto te a non lasciarsi cadere le braccia e a ricercare il meglio, nonostante tutto.
Da parte mia ho accusato il colpo (in questo senso però lo accolgo con favore: una sana spuntatina all'orgoglio, ch'è una brutta bestia e se di tanto in tanto non gli si tarpano le ali "ne rovina più lui del petrolio"), egoisticamente però sono contento di averti più con noi, a casa, di sapere che potrai tornare a dare per la tua famiglia e anche per te stessa il cento per cento, convinto che cambierà il campo, ma il seme buon che sei continuerà a mettere germoglio.
P.S. Tirare una linea. Io cerco di non portare rancore per nessuno però una linea l'ho tirata, misurando e soppesando molte persone, benedicendo anche le peggiori (le peggiori, per come sono fatto, sono quelle che hanno sempre rifuggito un confronto schietto, palese, aperto, nel merito delle questioni) poiché comportandosi male mi costringono alla virtù della tolleranza, dell'indulgenza, del perdono. Non è facile, lo ammetto, tuttavia nemmeno impossibile, anche se qualche sassolino dalle scarpe sono proprio tentato di togliermelo e lo trattengo non per bontà personale, che non ho, bensì per non dare cattivo esempio alle persone a cui tengo di più e che meritano di sapere che a vincere sempre deve essere il sorriso.
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