lunedì 8 giugno 2009

Il mio voto


Seguo stancamente la diretta elettorale, domandandomi dov'è finito quel ragazzo che ero, affascinato dalla politica al punto ch'è stata per almeno vent'anni la mia principale passione. Molta acqua è passata sotto i ponti, molte illusioni si sono trasformate in delusioni, altri interessi si sono radicati, primo fra tutti il mio lavoro, che - per come la vedo io - prevede una regola: essere sempre dalla parte opposta al potere. Per lo stesso motivo, ho timore dei voti plebiscitari e considero l'alternanza importante quanto la stessa democrazia. Perciò non sono preoccupato che Berlusconi, con il fardello che nel bene e nel male si porta appresso, governi, bensì che lo faccia troppo a lungo. Per lo stesso motivo, temo del centro-sinistra la disgregazione, la dissoluzione persino, poiché la crisi che attraversa mi pare niente affatto passeggera, quanto piuttosto legata all'assenza di valori forti, fondanti.
E' mentre pensavo a queste cose che, sul sito del Corriere della Sera, mi sono imbattuto nella notizia della ragazza ucraina, bravissima a scuola, che essendo clandestina rischia di non poter dare la maturità. E mentre leggevo queste cose pensavo alla Repubblica Dominicana, dove i moltissimi ragazzi haitiani, essendo clandestini, non possono andare a scuola, però quando giungono in età da lavoro, vengono regolarizzati senza problemi (per chi comanda, in quel paese, è il massimo: non essendo istruiti, quegli operai non solo non faranno valere i loro diritti, ma neppure si emanciperanno, restando per sempre mano d'opera a basso costo). Arrivando al punto, voglio dire questo: non so se sia una cosa di sinistra (per parafrasare Moretti che guarda in tv D'Alema) ma io non voglio vivere in un Italia che non permette a una ragazza brava a scuola di fare l'esame di maturità, di avere un'opportunità di crescita, di vita. Non so se sia una cosa di sinistra (lo sospetto fortemente, però) ma senza dubbio so che è una cosa giusta. E chiunque si batta per un'Italia in cui un ragazzo possa studiare a prescindere da dove provenga o dal timbro su un carta, avrà il mio appoggio, il mio voto, la mia stima.
P.S. Ben trovata a L.Regni, che ha fatto diventare i lettori fissi di questo blog una dozzina.

Foto by Leonora

5 commenti:

cristian ha detto...

Il mio voto è stato il non voto non mi sento più rappresentato da nessuna forza politica o meglio non mi identifico più in nessun pensiero politico attuale,mi sembra di aver vissuto la favola raccontata da Orwell "la fattoria degli animali".Da prima la ribellione,poi un governo innovatore che professa uguaglianza sociale,ma poi invece fa i propri interessi sfruttando il popolo ed il bello che questo è successo sia con la Destra che con la Sinistra.
Ed ora mi chiedo come prosegue la mia vita?Un lavoro sempre a rischio,la possibilità di comprare un appartamento sempre più lontana e la paura di creare una famiglia perchè non si sa se potrò mantenerla.
Che altro dire...andare a votare a che scopo non ne vedò più l'ultilità.
P.S. Caro Giorgio quella ragazza Ucraina ha sbagliato sede per emergere doveva andare al "Grande Fratello" la società non premia la meritocrazia,ma l'inutilità sociale.

Anonimo ha detto...

Cristian, anche tu non votando sei inutile socialmente...

Wilma ha detto...

Complimenti per il blog! Complimenti per lo stile della tua scrittura. Ti ho letto con piacere, come quando scopro uno scrittore nuovo e divoro le sue parole con avidità, curiosità, sensazione di benessere...
Rispetto a questo ultimo post in cui mi ci sono fortemente ritrovata, ho ripensato, per analogia con le ragazza ucraina, a tutti quei ragazzi (per lo più italiani) che ho in carico per lavoro e che assisto fino ai 21 anni al massimo, che vivono negli istituti, nelle case famiglie: a loro è precluso qualsiasi percorso universitario perchè a 21 devono essere autonomi completamente. Sono ragazzi senza famiglia, senza appoggi, senza "rete". Potrebbero essere destinati a scoperte in grado di cambiare il mondo e non lo sapremo mai.
A presto.

Unknown ha detto...

il mio voto a chi sosterrà, per i parlamentari e gli amministratori pubblici:
- la riduzione del loro numero;
- eleggibilità in massimo due legislature;
- incompatibilità alla carica per i condannati.

Perchè no?

Anonimo ha detto...

imparato molto