Oggi ho da raccontare una buona notizia: Mauro Migliavada è diventato direttore responsabile de L'Ordine. Sono contento per lui, che ha pagato un prezzo alto al suo non piegarsi, al tener la barra dritta, portando alle estreme conseguenze una convinzione e portandone il peso. Sono contento per lui, che s'è ritagliato la sua strada - e sono certo sia solo un inizio - dimostrando quanto vale e meritando la fiducia di un giornalista di razza e spessore, a un fuoriclasse della nostra professione, qual è Sandro Sallusti. Auguro a Mauro la miglior fortuna e anche a Sallusti, che non conosco personalmente, ma giudico dal lavoro che fa, da quello che vedo e che avrà un compito arduo, a fianco di Feltri a Il Giornale, rimanendo anche il direttore editoriale de L'Ordine.
Lo dicevo oggi a qualche collega, in redazione: ancor oggi, ad oltre un anno dal mio primo giorno al giornale, ogni volta che entro a La Provincia rimango stupito dalla libertà che c'è, da quella tradizione giornalistica che tutti lì hanno del "c'è una notizia, si pubblica". Cosa c'è di strano? Molto. Poi c'è la linea editoriale, poi c'è una gerarchia che detta il passo e il confine tra ciò che è degno e ciò che invece merita meno, ma la notizia rimane sempre al centro. Di mio cerco di metterci l'entusiasmo, la passione, nella convinzione che tra un buon e un cattivo giornale il discrimine lo faccia questa domanda: sarei disposto a spendere un euro per comprare questo giornale? Se la risposta è "sì" non è lavoro sprecato.
Foto by Leonora
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