lunedì 20 ottobre 2014

Ballando sotto la pioggia (pensieri privati a voce alta)

Foto by Leonora
Vorrei dire a Giacomo che nulla mette al riparo dalle delusioni e ha ragione Gandhi: "La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia".
Vorrei dire a Giovanni che anche sbagliasse mille volte, mille volte lo perdonerò e che gli regalerò un cane perché, come sosteneva Schopenhauer, "chi non ha mai posseduto un cane non sa cosa significhi essere amato".
Vorrei dire a Giorgia che Schopenhauer non la racconta tutta e che un cane è importante ma non sostituisce la presenza di un amico, un fratello, un papà, una mamma.
Vorrei dire a Isabella che ciò che lei giudica debolezza in realtà è una forza e nessuno pretende che lei ne sappia più degli altri, semmai sono le sue qualità - la semplicità, la disponibilità, la gentilezza... - che fanno, in meglio, la differenza.
Vorrei dire a mia madre che la ascolto anche quando non parla e so leggere il suo volto come fosse carta stampata.
Vorrei dire ai miei amici di infanzia che rivederli di tanto in tanto e contare sulla loro vicinanza vale più di una super vincita.
Vorrei dire alle persone che ho conosciuto attraverso Internet che penso a loro assai più spesso di quanto appaia e le considero amiche a tutti gli effetti, non figli di un dio minore.
Vorrei dire a chi la pensa diversamente da me a proposito di lavoro, politica, svaghi, scuola e vita, che avere idee differenti è una ricchezza, a patto però di non voler imporre la propria.
Vorrei dire a chi ci amministra di smetterla di nascondersi oltre il velo della burocrazia, sarebbe ora di concentrare gli sforzi per semplificare le cose, eliminando molte regole e facendo rispettare quelle che rimangono.
Vorrei dire scusa a tutti coloro che leggono questo blog e che da oltre un mese non vi trovano nulla. Non sono stato assente per banale pigrizia, bensì perché scrivere è come mietere e per mietere, se non ci si chiama George Simenon o Alexandre Dumas, occorre lasciare il tempo che il seme cresca.
Vorrei dire, l'ho detto.

2 commenti:

roomike ha detto...

Leggerti è spesso un piacere, bravo.

Giorgio ha detto...

Grazie! Spesso si dice che si scrive per se stessi, ma è vero soltanto in parte o per nulla. Se non ci fosse chi legge le mie parole non varrebbero nulla e probabilmente mi dedicherei ad altro. Suonare, ad esempio. O costruire oggetti di legno