Foto by Leonora |
Scrivo poco, complice il cambio di lavoro, il ritorno alla tv, la mancanza di occasioni e la scelta di essere parsimonioso con le parole nero su bianco, secondo l'idea un poco snob (lo riconosco) che in un tempo in cui troppi urlano l'unico modo per farsi ascoltare e restare il più possibile in silenzio.
E' trascorso un anno zeppo di persone, emozioni, sorprese, qualche delusione e assai più gioie di quante meritavo. Porto con me tutto sulle spalle, come in uno zaino, senza darmi eccessiva importanza, conscio che ciascuna esistenza è una meraviglia e il proprio ombelico non corrisponde con quello del mondo.
C'è tuttavia una lezione che negli ultimi mesi ho compreso meglio e che vorrei condividere con chi mi cammina per un tratto di strada accanto. Questa: la diversità è un valore.
Sì, la diversità è un valore positivo, in ogni ambito.
Un brindisi allora a chi la pensa e vive differentemente da me, a quanti costringono a interrogarmi, a mettermi in discussione, a fare i conti con ciò che mi assomiglia nulla o poco, a coloro che battono sentieri lontani, persino a chi si arrocca quando io vorrei tendere la mano, a chi mi fa arrabbiare o cadere le braccia o scuotere il capo, a chi non legge i miei libri, non dà fiducia alle persone in cui credo e si fida invece di coloro a cui non credo io. Un brindisi ai battitori liberi, alle persone originali, ai colori vari, ai gusti unici, persino ai conoscenti invasati o ottusi, perché senza di essi io sarei più seduto, meno agile, più povero.
La diversità è un valore. Sempre. Anche quando sembra o è più comodo il contrario.
Di tutto ciò che dimenticherò, questo mi piacerebbe ricordarlo.
2 commenti:
Grazie mille Giorgio, sempre riflessioni stimolanti. Che davvero sia un anno buono. Marco
Grazie mille Giorgio, sempre riflessioni stimolanti. Che davvero sia un anno buono. Marco
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