Venti righe. Indro Montanelli sosteneva che in venti righe si può raccontare tutto. Bastano tre parole invece per spiegare le ragioni di questo blog: comunicare, in libertà. Per il resto, vale per me ciò che scrisse Jorge Luis Borges, "I miei limiti personali e la mia curiosità lasciano qui la loro testimonianza".
venerdì 1 febbraio 2019
Dimmelo tu (Edward e la Generazione Z)
Dimmelo tu. Dimmelo tu, che scuoti il capo e ammonisci dove mai tutta questa tecnologia ci porterà, che oggi è peggio di ieri, che chissà cosa il futuro ci riserverà.
Dimmelo tu come faccio a non avere fiducia in quei ragazzi che ieri hanno organizzato uno spettacolo di serata, ciascuno con un proprio ruolo, tutti insieme appassionatamente con entusiasmo, bravura, coraggio, energia.
Dimmelo tu come posso evitare di sorridere e avere il cuore colmo di stupore e speranza quando oggi, come da due anni ogni venerdì mattina, siedo in mezzo a ragazzi di sedici e diciassette anni che il lunedì entrano nella redazione del Mediacenter senza idea di dove siano finiti e cinque giorni dopo si trasformano in cameraman, assistenti alla regia, attrezzisti, autori di testi, videomaker e compagni di un viaggio che dura poche ore e al tempo stesso una vita.
Dimmelo tu che sbaglio mentre tu vesti i panni di zio Vania e io mi sento Edward, il più grande uomo del Pleistocene.
Sì, è vero, nel libro Edward muore e così morirò anch’io, “ucciso” dai miei stessi figli, come lui, ma: primo, “morirò” soltanto professionalmente, perché mi ruberanno il posto, com'è giusto che sia; secondo “morirò” felice, perché quel posto sarà preso da qualcuno che lo merita davvero, qualcuno che già adesso per molti aspetti è migliore di me e a sua volta, un giorno - neppure troppo lontano, nella storia milionaria del mondo - lo lascerà ad altri, che seguiranno, in quell’infinita catena di padri e figli, di madri e figlie, che chiamiamo "esseri umani" ed è una ruota che gira.
P.S. Giovanni è anche figlio tuo, ha preso da noi metà e metà, e ieri sera sbirciavo di sguincio i tuoi occhi emozionati, mentre intervistava gli ospiti da dietro la scrivania, elegante, con la camicia bianca e il farfallino rosso, brillante, come mai avrei immaginato, capace di ricacciare l'imbarazzo di trovarsi di fronte al pubblico, per la prima volta. Anch’egli, come i suoi coetanei, è cresciuto a pane e videogiochi e tv e telefonino: dimmelo tu se è peggiore di noi o anche soltanto diverso, nell'essenza.
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