sabato 2 marzo 2019

Dritto negli occhi (Vedere, pienamente)


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Li hai compiuti quasi un mese fa, ho aspettato fino ad oggi, per non dare nulla per scontato, per evitare che il mestiere sostituisse il sentimento, per sorprenderti, perché lo stupore dovrebbe essere sempre l'ingrediente principale di un regalo.
Un regalo è quello che tu consegni a me, ogni giorno, con i tuoi abbracci affettuosi, le battute di spirito, i gesti buffi, persino le bizze e i momenti scostanti del tuo carattere tumultuoso, mai domo né sazio.
Vivi un tempo di pienezza, anche se non ne hai completa consapevolezza e tutto sembra di passaggio, un'ascesa infinita, di cui si scorge a malapena l'origine mentre avvolto nella nebbia è tutto il resto.
Stai crescendo, com'è giusto che sia, però la spinta propulsiva dell'adolescenza è giunta al culmine e a breve ti troverai anche fisicamente su un piano inclinato, una discesa dolce che chiamiamo maturità e ci trasforma fuori e soprattutto dentro.
Ti prendo in giro spesso, risultando a volte tignoso o irritante, ma niente affatto preoccupato, convinto come sono che saprai affrontare ogni ostacolo e gustare ogni gioia, facendo leva sui tuoi molti talenti e senza perdere la bussola, ricordando dove vuoi arrivare ma prima ancora da dove arrivi, dove hai radici.
Guardare l'altro sempre dritto, negli occhi. Questo ti chiedo, questo è quanto io per primo cerco di fare ogni giorno, con chiunque mi trovo innanzi, in special modo i più umili. Vederli, pienamente, senza spocchia, senza supponenza, senza limitarsi a sguardi superficiali e distratti. Lo scrivo in questi giorni, in cui per primo io a volte ho l'impressione di essere osservato da alcuni - per fortuna non dagli amici o in famiglia - quasi fosse trasparente o con una protervia che mi lascia sgomento, abbattutto, prima ancora che arrabbiato, indispettito, furente. Non è mai l'azione altrui che dobbiamo prendere a pretesto per diventare peggiori di quanto siamo, è sempre la nostra reazione che ci qualifica e ciò risulta consolante, poiché sull'azione altrui abbiamo poco o nessun potere mentre sulla reazione nostra il dominio è assoluto, dipende da noi, completamente.

P.S. Ieri e oggi ti sei concessa un giorno con tua madre, alle terme. Lo so, quello è un vero regalo, di sostanza e non quelli che faccio io, a parole. Però so che mi vuoi bene lo stesso e anche questo dimostra quanto grande sia l'amore che ti lega a me, che unisce padri e figlie.

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