martedì 3 marzo 2009

Valore aggiunto


Ieri l'altro Nadia mi ha fatto un regalo. Mi ha inviato un suo libro di poesie ("L'una di lago"). Non solo. In un bel pacchetto giallo ha infilato anche le fotocopie di altre poesie, che attendono stampa e rilegatura. Le sono grato e lo scrivo qua, pubblicamente, poiché le poesie sono sogni e non si affidano sogni a uno sconosciuto.


Purtroppo non posso esserle molto utile, poiché - come le ho scritto - con la prosa distinguo (credo di distinguere) il buono dal gramo, il falso dal vero, mentre la poesia per me è terreno in cui mi muovo incerto, a stento, come cieco in luogo sconosciuto. Vanto poche letture e un numero ristretto di poeti di riferimento. Fino a una decina di anni fa, non esistevano nemmeno. Poi, un giorno, una ragazza venuta in redazione per fare uno stage, mi disse che si era laureata in lettere con una tesi su Clemente Rebora. Non ho più rivisto quella ragazza, ma il giorno successivo comprai l'antologia Mondadori dei poeti italiani del Novecento e da allora altri autori sono entrati dall'uscio. Il mio preferito è Giorgio Caproni, ma anche Antonia Pozzi e Sandro Penna, tra gli italiani. E Neruda, Prevert, Kavavis, Lee Masters, recentemente Baudelaire tra gli stranieri. Poco, troppo poco per aiutare Nadia (Nadia Cavalmoretti) senza esserle d'intralcio.
In redazione, però, con me lavora Pietro Berra, che ne sa più di me. Gli chiederò un parere. Intanto lascio questa traccia, ripromettendomi di tornare sull'argomento di nuovo. E aggiungendo, per Nadia, Luciana (altra innamorata di poesie) e tutti coloro che hanno passione e cuore per la poesia, questi versi di De Luca, che il solito David mi ha fatto scoprire un giorno e che da allora mi accompagnano.


VALORE

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto,
un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si è risparmiato,
due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua,
riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo, accorrere a un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord,
qual'è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo,
la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.


Erri De Luca (da “Opera sull'acqua e altre poesie”, Einaudi, To, 2002


Foto by Leonora

1 commento:

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Un augurio alla nuova raccolta poetica lariana - ed un sentito grazie a Giorgio, per l'indiretta citazione.
Un abbraccio circolare, a tutte le forme di poesia!

Luciana - www.comoinpoesia.com