Da mesi, forse da anni non mi sentivo tanto sereno, lindo. Aspetto la primavera, chiuso e compatto come i germogli del piccolo acero che l'anno scorso ho piantato in giardino. Il faggio è più lento, dorme ancora d'un sonno profondo, mentre l'ulivo è spoglio: provato dal gelo dell'inverno, aveva perso buona parte delle foglie, così ho preso le cesoie e l'ho potato d'un taglio drastico, badando a dargli forma, anche se ora pare l'albero dell'impiccato. Ho appena terminato di leggere un bel libro di Kader Abdolah, "Scrittura cuneiforme", romanzo sul legame spezzato e riannodato filo per filo tra padre e figlio.
Non voglio aggiungere altro, se non le parole di Mohammade Mogtari, poeta che prende vita nel libro. Dice così: "Perdere non è la fine di tutto, ma la fine di un certo modo di pensare. Chi cade in un punto, in un altro si rialza. Questa è la legge della vita".
Foto by Leonora
2 commenti:
Bellissime parole. A volte mi chiedo quale vuoto sentirei se, all'improvviso, non avessi più la possibilità di leggere alcuni di voi che, inevitabilmente, ormai mi state a cuore.
«I forti non sono quelli che non cadono mai, ma quelli che si rialzano dopo ogni caduta». «Chi non ha mai sbagliato è colui che non ha mai fatto nulla». «Amare qualcuno che non ti delude mai non è amare». Queste sono solo alcune delle frasi che vorrei avere rimosse Perché sono come il Dodo: qualcosa che tutti conoscono ma che non esiste. In particolare: i forti sono quelli che cadono da soli, senza volere nessuno intorno, per non ammettere il fallimento. Chi non ha mai sbagliato è chi è bravo a nascondere (gli sbagli) e fingere (di essere impeccabile). Amare chi ti ha deluso/fatto soffrire, è scientificamente impossibile.
Fonte: mushin.it
P.S. spero sia tollerata questa mia entrata a piedi uniti. :-)
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