sabato 30 ottobre 2010

La tigre e il dragone


"I dittatori cavalcano avanti e indietro su tigri dalle quali non osano scendere. E le tigri diventano sempre più affamate". Lo ha detto Winston Churchill e lo ricordo a me stesso, quando invece di raccontare sono tentato di scrivere ciò che la gente vuole sentirsi dire. Non è facile restare in equilibrio tra due burroni: quello di lisciare il pelo ai potenti e quello, opposto, di cedere al populismo. Da quando ho compiuto quarant'anni mi sono convinto che se fossero i giovani a governare staremmo meglio. Lo sostengo ripensando a me, ventenne, idealista e caparbio e appassionato: avrei potuto sollevare il mondo, se solo non mi avessero fatto da tappo, urtando o blandendo. Con il senno del poi, avrei corso però un rischio: mettere a repentaglio onestà e buon senso, cedendo alle sirene del potere, dei soldi, del lusso. La maturità, la gavetta, l'esperienza credo siano determinanti per forgiare un carattere più temprato, avveduto. Vale pure per il mio lavoro, che apprezzo proprio per averlo a lungo atteso, desiderato e di cui ho cura affinché non venga sprecato. Perciò sul giornale cerco di ottenere il gradimento del lettore, senza però assecondarlo, badando piuttosto a tener la schiena dritta, sapendo che solo chi guida, chi ha personalità viene rispettato, mentre chi va a rimorchio prima o poi finisce per essere ignorato o, peggio, schiacciato.

Foto by Leonora

1 commento:

Anonimo ha detto...

Continua così :)