Leggo molto in questi giorni. Specialmente gialli e romanzi che intrigano e mi lasciano con il fiato sospeso. Credo sia un modo per concentrarmi su altro, su qualcosa di diverso che non sia il mondo reale. Sta di fatto che dopo qualche mese di saggistica, sono tornato alla passione primigenia del romanzo.Ora sono alle prese con “I casi dell’avvocato Guerrieri”, la raccolta di tre libri di Gianrico Carofiglio. Ho appena finito “Il professionista” di John Grisham e prima ancora una piacevolissima sorpresa: “Il poliziotto che ride”, della coppia svedese di scrittori, marito e moglie, Sjoval Maj e Walhoo Per, i quali scrissero dieci gialli i dieci anni, dal 1968 al 1978. Non mi sono mai piaciuti gli scrittori scandinavi. Devo ricredermi.
4 commenti:
Quello della foto è senz'altro un buon momento per leggere...o perlomeno sfogliare qualcosa
Carofiglio notevole, una bella scoperta anche per me... peccato che ultimamente il tempo mi scivoli via tra le mani perché leggere è una grande cura!!
Io quando voglio rilassarmi parto con Simenon. Ormai considero Maigret un amico.
come si scrive un romanzo a quattro mani? mi incuriosce molto 'sta cosa :)
Posta un commento