Mi piacerebbe oggi, parlare di "gratuità".
Mi piacerebbe, lo faccio: il bello del blog è anche questo.
La genesi sta in più episodi.
Primo: un post di Frenz, in cui tra l'altro scrive: "Troppo spesso si parla dell’importanza delle amicizie, del proprio network ma poi nel concreto ci si ferma un secondo e si scopre che molte di queste si basano su fondamenta di interesse personale e di poca trasparenza".
Secondo: la polemica che accompagna in queste ore l'arrivo di Al Gore in Italia e il lancio di Current Tv (per saperne di più, consiglio un blog un po' di parte, quello di Roberto Dadda, che propone anche il link a un video di Robin Good).
Terzo. Non me lo ricordo. So che c'era, ne sono sicuro, ma adesso non mi viene in mente ("Alzheimer, chi era costui?"). Magari dopo lo aggiungo.
A sì, ecco, è anche importante.
Terzo: il post che Luca Conti, nel suo Pandemia, dedica a non quale ben definito evento Audi, con tanto di prova, o più in generali di molti blogger, che hanno la possibilità di "provare" materiale tecnologico e non solo, per poi farne recensioni.
Il filo di Arianna che almeno nella mia testa unisce questi tre episodi è il concetto di "gratuità", con tutte le declinazioni che comporta e la domanda che in fondo esso pone: esiste una linea di demarcazione, per distinguere quando la "gratuità" diventa "interesse"?
Parere modesto e banale: al pari della maggior parte delle vicende umane, il confine non esiste, o per lo meno non nella maniera netta e distinta in cui, in qualche circostanza, lo desidereremmo.
Semmai, l'immagine è quella di una continua tensione tra questi due aspetti. Una tensione solitamente a senso unico, poiché è la "gratuità" a trasformarsi più facilmente in "interesse", pur se è possibile anche il contrario.
Postulati personali e (per vostra fortuna) finali:
La genesi sta in più episodi.
Primo: un post di Frenz, in cui tra l'altro scrive: "Troppo spesso si parla dell’importanza delle amicizie, del proprio network ma poi nel concreto ci si ferma un secondo e si scopre che molte di queste si basano su fondamenta di interesse personale e di poca trasparenza".
Secondo: la polemica che accompagna in queste ore l'arrivo di Al Gore in Italia e il lancio di Current Tv (per saperne di più, consiglio un blog un po' di parte, quello di Roberto Dadda, che propone anche il link a un video di Robin Good).
Terzo. Non me lo ricordo. So che c'era, ne sono sicuro, ma adesso non mi viene in mente ("Alzheimer, chi era costui?"). Magari dopo lo aggiungo.
A sì, ecco, è anche importante.
Terzo: il post che Luca Conti, nel suo Pandemia, dedica a non quale ben definito evento Audi, con tanto di prova, o più in generali di molti blogger, che hanno la possibilità di "provare" materiale tecnologico e non solo, per poi farne recensioni.
Il filo di Arianna che almeno nella mia testa unisce questi tre episodi è il concetto di "gratuità", con tutte le declinazioni che comporta e la domanda che in fondo esso pone: esiste una linea di demarcazione, per distinguere quando la "gratuità" diventa "interesse"?
Parere modesto e banale: al pari della maggior parte delle vicende umane, il confine non esiste, o per lo meno non nella maniera netta e distinta in cui, in qualche circostanza, lo desidereremmo.
Semmai, l'immagine è quella di una continua tensione tra questi due aspetti. Una tensione solitamente a senso unico, poiché è la "gratuità" a trasformarsi più facilmente in "interesse", pur se è possibile anche il contrario.
Postulati personali e (per vostra fortuna) finali:
- La logica, nelle relazioni umane, è quella del "do ut des", dare per avere in cambio.
- Sovente mi capita di pensare che un "dono" ricevuto possa anche esser messo a frutto.
- Raramente il criterio presenta una perfetta reciprocità (un'imperfezione maggiore tanto è più breve il periodo temporale di riferimento. Per esser chiari: un favore è raro si possa ricambiare immediatamente. A volte, prima che si presenti l'occasione, passano anni, a volte non ci si riesce proprio e si rimane in perenne debito).
- Importante, quando la gratuità altrui si trasforma in interesse proprio, è avere il coraggio di saperlo dichiarare.
- La gratuità, rispetto all'interesse, mi dà più soddisfazione, cioè attribuisco ad essa, nella mia personalissima scala di valori, un gradino superiore.
- L'interesse pareggia il conto con la gratuità solamente se entra in gioco un altro valore: la riconoscenza.
Foto by Leonora
5 commenti:
Sono molto più stringato di te e aggiungerei (se vuoi):
la gratuità è spontanea
l'interesse è ragionato
Lo voglio, sia aggiunto! :-)
Il confine esiste, eccome, e ben marcato. Poi, possiamo fare finta che non sia così, passarlo facendo finta di niente, sfumarlo con la gomma. Ma esiste e lo sa soprattutto chi passa dalla parte dell'interesse.
p.s. però dissento dalle critiche per la questione al gore
p.p.s. un abbraccio
@ Vale: anche per me le polemiche per l'arrivo di Gore,il lancio di Current e il coinvolgimento dei blogger sono esagerate. Però un fondamento di ragione ce l'ha chi sostiene che si tenta di spacciare un lancio pubblicitario per un confronto di idee in stile 2.0, cioè innovativo.
In ogni caso ho apprezzato il tuo post di oggi, che tira le orecchie a quanti solo per relazionarsi in rete si ammantano di certezze e assumono atteggiamenti supponenti.
P.S. Vi abbraccio anch'io (tu e il Moltenino :-)
P.S.S. A proposito, come procede lo sbocciare del fiore?
procede benissimo, ecco, anche lo sbocciare del corpo della madre!!!
P.S. Noo, che brutto moltenino :D
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