Foto by Leonora |
Mi tornano in mente oggi perché David mi ha segnalato un bel post di Luca Sofri sui trent'anni esatti dall'uscita di Purple Rain, di Prince: era il 25 giugno 1984. Quella canzone per me e per David è legata a filo doppio a diverse stagioni più tardi, quando la sentimmo cantare nella via centrale di Copenaghen, accompagnata da una ragazza che ballava in un modo da togliere il fiato. L'articolo di Sofri invece mi ha catapultato di nuovo sui banchi del liceo, con Michele Bignami, Antonio Giamminola detto Marco, Gianluca Gazzolo, Rodolfo Sonzogni, Mauro Colombo, Carla Molteni, Patrizia Mattaboni, Simona Bettarello e molti altri, di cui ometto i nomi per non trasformare queste righe in elenco.
Proprio per non divagare, potendo ciascuno di noi scrivere un libro sui propri anni alle superiori, oggi mi limito alla musica, che aveva in Antonio detto Marco il mio mentore, colui che mi teneva aggiornato, anticipando le tendenze, con una sensibilità direttamente proporzionale al metro novanta e passa che lo distingueva dal resto del gruppo. Il citato Prince, ad esempio, me lo fece scoprire lui, così come altri suoi artisti preferiti, da Paul Young ai Prefab Sproud.
Non ero un ragazzo da discoteca (quella arrivò, di striscio, ma più tardi, che i vent'anni li avevo superati da un pezzo), preferivo e frequentavo l'oratorio, però di musica ne ascoltavo un sacco, anche in tv. Erano i tempi di Deejay Television, con Claudio Cecchetto ma anche Jovanotti, Sandy Marton, Tracy Spencer, Kay Rush, , Fiorello, Linus, Albertino, Amadeus, Gerry Scotti e persino Leonardo Pieraccioni. Qualcuno di loro - penso appunto a Pieraccioni, Fiorello, Gerry Scotti, ma soprattutto Linus - è tra i personaggi che più piacciono a Giacomo, che con i suoi diciassette anni non si perde una puntata che sia una di Deejay chiama Italia, e di ciò lo ringrazio: mi fa sentire meno vecchio.
Concludo con un pensiero che mi consola sul destino del mondo. Allora sembrava che la musica contemporanea (quella degli anni Ottanta) fosse un obbrobrio, poverissima rispetto allo splendore degli anni Sessanta e anche dei Settanta, con i Beatles, i Rolling Stones, Elvis Presley e tutto il resto. Invece ora i vari Terence Trent D'Arby, Guns N' Roses, Kim Wilde, Nick Kamen, Samantha Fox, Wendy and Lisa, Sheila B, Afrika Bambaataa, Run DMC e Public Enemy, Debbie Gibson, Bon Jovi, Mandy Smith, Bryan Ferry, Boy George, George Michael, Duran Duran, Spandau Ballet sono rivalutati e si tende a sputare nel piatto, anzi, sugli Mp3 dei cantanti attuali, che sicuramente saranno osannati dai critici tra qualche decennio. Così va il mondo: basta aspettare e non agitarsi troppo. Buon ascolto.
P.S. Poi ci sono ancora in giro i Rolling Stones, con Mike Jagger che per due ore canta, incanta e corre come un centometrista sul palco, ma questo è un altro discorso...
1 commento:
Grandissimo, Giorgio!
In un attimo mi hai fatto tornare sui banchi del nostro Liceo, anche se io sono MOLTO piu' giovane di te!
E anche io - che sono rimasta nella scuola - in fondo ogni anno 'uso' la maturita'...per sentirmi un po'piu'...piccola!
Un abbraccio
Raffaella
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