Foto by Leonora |
Due anni, ormai. Da un giorno di luglio in cui comprai un paio di scarpe e imboccando i sentieri tra i boschi dietro casa feci i primi tre, quattro chilometri ad andatura lenta. Che fosse lenta lo so oggi, ma non era difficile intuirlo già allora, tornando stralunato e sbuffante quanto un diavolo della Tasmania con l'asma.
Per dieci giorni ebbi dolori alle gambe, però non mi arresi ed esco pimpante tuttora, almeno quattro volte a settimana. Nel frattempo di scarpe ne ho cambiate tre paia (Asics Nimbus le mie preferite), percorso una media di quaranta chilometri a settimana, comprato un orologio satellitare, quattro magliette, tre paia di calzoncini e calzini una mezza dozzina.
Non sono Forrest Gump, il cui film in questi giorni compie vent'anni, né un vero runner, deciso cioè a migliorare le proprie prestazioni di volta in volta. Mi accontento di restare in forma, cogliendo i numerosi benefici che il correre comporta. Nel mio piccolo, senza fissazioni, ho imparato molto e di questo "molto" elenco qualcosa.
- Le scarpe sono l'unico vero accessorio necessario. Il resto può essere recuperato riciclando calzoncini, vecchie magliette, tagliando i calzoni della tuta per l'inverno, ma ai piedi serve il meglio, senza spendere una fortuna, ma nemmeno risparmiare.
- Correre sgrombra la mente in maniera meravigliosa e, in qualche misura, la rallenta.Ci si concentra meglio e spesso si partoriscono idee nuove o si mettono a frutto quelle che si hanno.
- Il rischio, badando ad altro che non sia la corsa, è di farsi male, non rimanendo focalizzati sul gesto in sé. Le storte più fastidiose non me le sono procurate scendendo a mille da un dirupo roccioso, bensì a bordo strada, in piano, sull'asfalto, appoggiando il piede malamente, come un pirla.
- Qualche fastidio fisico, qualche dolorino c'è sempre. Si impara a conviverci senza farne un dramma.
- Tra i benefici, al primo posto c'è l'assenza o quasi di raffreddori mattutini e altri acciacchi molesti.
- Al secondo, fare due rampe di scale senza muggire come un bue né vedere Nostra Signora di Fatima.
- Al terzo, mangiare dolci, pane, pasta e pizza, senza preoccuparsi del girovita.
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