mercoledì 27 luglio 2022

Ho imparato (A piedi, in Umbria)

Ho imparato che quattro chilometri all'ora è la velocità massima con cui ci si sposta e insieme davvero si pensa.
Ho imparato che in un piccolo zaino può starci tutto l'occorrente per starsene in vacanza qualche giorno e in genere, anche così, ci si porta appresso qualcosa che non serve, che avanza.
Ho imparato che l'Umbria è una regione splendida, rurale, per molti aspetti "dipinta", come sospesa nel tempo, rimasta ancorata agli stili di vita degli anni Cinquanta.
Ho imparato che il fardello di pensieri, ansie, timori, obblighi, doveri, aspettative, responsabilità, incombenze che gravano consciamente o inconsciamente su di me, nel tempo ordinario, sono un peso ben più greve di quello dello zaino di cui sopra.
Ho imparato che bastano pochi passi in salita perché di quel peso non esista più traccia.
Ho imparato che la linea di confine tra fatica salutare e strapazzo non è sottile e sta anch’essa nell’arte del “togliere”, in questo caso chilometri, scegliendo di fare tappa mai oltre i venticinque, una giusta distanza.
Ho imparato che quella "in cammino" è una vacanza piena, sorprendendomi del fatto di non averlo scoperto prima: al mattino si percorre un tratto di strada che dà senso e orizzonte al resto della giornata, allenando il fisico e bruciando calorie, poi tutto è in discesa, godendo il riposo e concedendo appetito senza senso di colpa, proponendo ogni giorno una tappa diversa, evitando la noia.
Ho imparato che amicizia si coniuga sempre al plurale e in prima persona.
Ho imparato che dove c'è sobrietà, povertà, c'è meno miseria.
Ho imparato che "ospite" è parola d’accoglienza a senso unico alternato, buona sia in uscita sia in entrata, al presente e al passato, ospitante ed ospitato.
Ho imparato, sopra tutto, che di imparare non si finisce mai, non c'è un "abbastanza". E si può ricominciare sempre, ogni mattina.

P.S. Grazie a Isabella, Roberta, Brunella, Angelo, che c'erano, ma c'erano anche molti altri, che mi hanno "accompagnato", pur a distanza.
Delle molte immagini ne ho scelta qualcuna - poche, sempre per la regola del "togliere" - a futura memoria e per desiderio di condivisione, poiché tra il molto che ho imparato c'è anche che la luce, i colori, raccontano, informano, esprimono un'idea e non soltanto bellezza.



















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