mercoledì 27 febbraio 2008

I have a dream


Luisa mi rimprovera di scrivere poco sul blog e i numeri mi danno torto. Il fatto è che non sempre ho qualcosa da dire (come sottotitola Mauro) e soprattutto non sempre ho voglia di "mettermi in relazione" con gli altri.

Il blog, invece, in sostanza prevede questo: condividere, fare parte di una comunità. Il blog è relazione, rete sociale, altrimenti tanto vale chiamarlo "manifesto".

Il suo limite è tuttavia questo: a differenza dei rapporti personali autentici - dove vale anche uno sguardo, o il rumore di fondo, o il silenzio - senza "post" e senza "commenti" la comunità che gravita attorno si inaridisce, si spegne.

E io, in questi giorni, sento sì desiderio di comunicare, ma soprattutto di comunicare attraverso volti, voci, tavole imbandite o spoglie, non importa, purché ci sia, oltre a vino e pane, anche calore.

Avrei voglia di sere di giugno, sul terrazzo. Vorrei avere seduto accanto a me David, con MG, al secolo Maria Giulia, e Massimiliano, che mi dice un'altra cosa sul caffè o su come si fa a scaglie il parmigiano. E vorrei abbracciare Angelo, che ha un lavoro importante, che lo porta su e giù tra Germania e Mediterraneo e vorrei andare io, per una volta, a trovarlo, al Cairo, magari un venerdì, quando là è festa, e sederci insieme, a un tavolino basso, e ricordare quando eravamo ragazzi e dirgli quanto gli sono riconoscente, grato, per l'uomo che grazie a lui, soprattutto grazie a lui, sono diventato. E vorrei salire con Vale fino a Bardonecchia, per sentire ridere Agnese e bere un vov caldo sulle piste da sci e conoscere Luca e toccare la sua barba e vedere se è così bello come l'ho visto in fotografia. E vorrei che il "Bar camp" di Torino si trasferisse, a maggio, nel mio giardino, per parlare con Frenz e dirgli che davvero lo stimo, che anche se l'ho visto una sola volta in vita mia, per me è destinato a realizzare grandi cose. E ascoltare la sinfonia numero 6 in Do minore di Jean Sibelius con Gaspar, per vedere se anche quando sente suonare il violino rimane così serio e per sentirlo ridere una volta, perché sono sicuro che quando abbiamo cenato insieme, al pizza blog, lo ha fatto, ha riso, ma adesso non me lo ricordo più e me lo vedo sempre così serio, come quando spiega che i suoi amici lo chiamano "talebano" perché non sopporta i servizi del tg con la musica di sottofondo e io ogni tanto la musica nei servizi che faccio al tg la metto, ma adesso me ne vergogno. E vorrei prendere la macchina e portare con me Leonora (per fare le fotografie ma anche perché ha una faccia che mi piace, che mi ispira simpatia) e andare a trovare tutti coloro che in questi mesi mi hanno scritto, vorrei suonare loro il campanello o bussare alla porta, senza dirgli che arrivo, e vedere che faccia fanno e farmi invitare a bere un caffè insieme e farlo pagare a loro, perché io ho già speso abbastanza in benzina e autostrada.

Vorrei essere capace di fare qualcosa di pazzo come quello e sorprendere prima di tutto me stesso. Ma non lo farò, perché io sono fondamentalmente un egoista e anche sulle emozioni ho il "braccino corto" e razionalizzo tutto e come mi dice Claudia, "anestetizzo".

Stasera però, a casa mia verranno sei amici speciali e Isabella farà le lasagne e chiacchiereremo e allora un po' di tutto questo che ho immaginato sarà vero.
Foto by Leonora

6 commenti:

Anonimo ha detto...

VADA VIA I CIAP

Giorgio ha detto...

Il commento che ha lasciato questo anonimo (e che io conosco benissimo, perché mentro lo scriveva mi ha telefonato) lo considero magnifico, perfetto coronamento e controcanto alla retorica (con vaga deriva sentimentale) che evidentemente mi contagia nelle ore notturne e di cui un poco anche mi vergogno quando spunta il giorno... :-)

Anonimo ha detto...

Spero che prima o poi ci si possa ritrovare che per bere anche solo un caffè con Mauro & Marco, Elena, Gaspar e tutti gli altri, anche senza una uscita ufficiale da Bloger, solo per una pacca sulle spalle ed un "Come stai" ;)

Unknown ha detto...

Mi associo!

E poi non e' che ci sia tutta questa urgenza di essere sempre sul pezzo :-)

Si potrebbe trovare un equilibrio. Magari una linea del tipo "sono un paio di giorni che latito ma non ho voglia di scrivere ma solo di leggere" potrebbe rassicurare gli affezionati lettori.

Ciao, f.

valentina orsucci ha detto...

proprio tornando a casa ieri sera pensavo a questo.
2.0, blog, bit e chip. la cosa più bella della rete è proprio che mi ha permesso di incontrare amici speciali.
grazie, a te a isa, e a tutti gli altri.
e a prestissimo.

Unknown ha detto...

Non hai idea di come mi sento risollevata dopo il tuo post che leggo solo ora, giusto perchè in questo periodo non sono per niente sul pezzo.
A presto