domenica 13 aprile 2008

Giornalisti lo "nacquero"...


Nel blog che aggiorno a singhiozzo (per dargli un'occhiata, però, credo non serva trattenere il respiro) voglio segnalare due chicche sul giornalismo.

Una riguarda Montanelli, un cui articolo mirabile è segnalato da Mauro (con il quale, in passato, ho letto e riletto quel pezzo, provando ogni volta stupore e ammirazione).

L'altra riguarda Eugenio Scalfari, che in vita fu sovente in contrasto con Montanelli, salvo poi ritrovarsi quando l'età avanzata ebbe smussato gli spigoli, evidenziando la comune essenza di entrambi: erano giornalisti di razza, nel senso che ne dà Giampaolo Pansa, nelle righe che seguono, dettate proprio per descrivere Scalfari.


Scalfari mi ha insegnato quello che tutti gli altri grandi direttori con cui ho lavorato mi hanno insegnato. E cioè che un giornalista se vuole avere successo e far bene il proprio lavoro senza aggregarsi a nessun carro politico o economico deve prima di tutto lavorare tanto. Deve sapere tanto. Leggere molto. Deve curare la sua educazione permanente. Non deve essere mai soddisfatto del materiale che porta a casa. Deve raccogliere cento per poter utilizzare dieci. Deve parlare con cinquanta persone invece di accontentarsi di due telefonate. Deve cercare quasi sempre di essere sul posto per vedere di persona quello che racconta. E poi deve scrivere nella maniera più semplice ricordandosi che scrivere per la storia o per la letteratura mondiale non è il suo compito. Il suo compito invece è quello di scrivere per dei lettori che il giorno dopo comprano il giornale e dopo averlo letto lo gettano per terra. Inoltre di essere onesti, di non svendere mai la propria professionalità a nessuno, nemmeno alle proprie idee. Da questo punto di vista Scalfari è stato sempre molto preciso ed ha sempre preteso tanto dai suoi giornalisti. Soprattutto da quelli che reputava essenziali al lavoro e alla vita del giornale”.


Ho ancora tanto da imparare...


Foto by Leonora

2 commenti:

Disclaimer ha detto...

Leggere queste cose è come andare in alta montagna a respirare aria pura. Boccate profonde, pungenti e salutari.
Nel frattempo, ti ho nominato per un meme (dai che a te piacciono 'sti giochetti).

Anonimo ha detto...

E' una fortuna, però, avere delle fonti d'ispirazione così " alte"
P.S. da me c'è una "sorpresina" per te...