giovedì 23 ottobre 2008

Distillati di qualità


Non volevo scrivere questo post, era tardi, ero già a letto (e capita una volta al mese che riesca ad andare a letto quando la mezzanotte non è scoccata), mi aspettava il libro che ho iniziato ieri sera... Ma ci sono cose che quando le hai in testa non stai in pace con te stesso fino a quando non le partorisci. A me succede così, almeno. E allora mi sono alzato, sono sceso di sotto, ho preso il mio computerino, sono risalito, mi sono rimesso a letto, nel frattempo Isabella s'è svegliata, incinghialita e sbuffante ("E' mezzanotte! Non si può dormire, vado di là" m'ha detto). Io le ho risposto: "Ma figurati! Se vuoi di là, nel letto vuoto, ci vado io". Lo faccio sempre questo teatrino, tanto lei non torna mai indietro e così il giorno dopo posso pure borbottare: "Te l'ho detto che andavo io! Non mi hai neanche risposto!" Invece Isabella stasera mi ha risposto. Era già nell'altra stanza ma è tornata indietro e mi ha detto, mentre rimetteva piede a letto: "Va bene, vai di la tu". Così sono qua io, con il mio computerino acceso, nel letto freddo, a ripensare cosa diavolo avevo in mente di tanto urgente da scatenare tutto questo putiferio.
Il diavolo che avevo in mente è questo: qual è la chiave del successo e soprattutto della soddisfazione personale? Prendiamo il giornalismo, un mestiere che molti vorrebbero fare ma pochi riescono (e quei pochi spesso dopo qualche tempo dimenticano quanto lo volevano fare e te li ritrovi come impiegati tristi, a barcamenarsi tra un turno e l'altro). In questi anni ne ho visti passare di principianti e prima di loro sono stato uno della schiera degli aspiranti anch'io. Se tiro una riga, a parte qualche raro esempio di raccomandato o di botta di culo nell'essersi trovato immediatamente nel posto giusto al momento giusto, ce la fanno coloro che hanno una passione tenace e non mollano mai, e fanno tutto con entusiasmo da ragazzino innamorato, dicendo mai di no, se non in casi disperati, e quando lo dicono poi rimediano subito, facendoti capire che è stata un'eccezione di cui si scusano (si scusano anche quando a scusarsi dovrei essere io, che magari li volevo spedire in cima a un monte per scrivere quattro righe in tutto). Certe persone se sono in gamba lo noti subito: sanno cogliere le occasioni al volo e sanno conquistarmi perché in loro rivedo me stesso. Lo scrivo qui, pensando che un giorno mi leggerà mio figlio. Vorrei lasciargli questo biglietto: svegliati, perché se sei sveglio otterrai ciò che desideri, pur se costa sacrificio. Le spintarelle non servono, se non a piazzarti in qualche posto, magari ambito da altri, magari ben ripagato, ma dove ti troverai sempre a disagio. Tutto ciò non l'ho pensato come fulmine a ciel sereno. M'è venuto in mente leggendo il blog della Sketchin di Luca Mascaro, che con un amico carissimo, Francesco "Frenz" Lietti, s'è ritrovato per un "Meetup". Vedendoli lì, nella foto che vedete sopra, a Manno, a due passi da casa mia, questi giovani troppo in gamba per essere raccontati in poche righe di post, tutta questa storia della crisi e della recessione mi è sembrata una banalità e m'è tornato il buon umore, oltre che la fiducia nell'avvenire del mondo. "Questi sì che sono ragazzi svegli, in gamba" ho pensato. Gente che ha idee e non ha paura di confrontarsi, di discutere, di costruire il futuro e non soltanto di subirlo. E ho pensato che persone così non le trovi appena svoltato l'angolo, come i giornalisti in erba che già denotano le qualità che li faranno emergere, anch'essi sono frutto di una selezione naturale, di una distillazione che non avviene per coptazione, bensì per fioritura spontanea e successiva gemmazione, con una sorta di attrazione spontanea indotta dal valore che si riconoscono l'un l'altro. Potevano starsene quieti, a giocare alla loro play station, invece si sono dati appuntamento un giorno d'ottobre, hanno formato un gruppo di lavoro, senza fronzoli, badando alla sostanza. E se si muovono loro, dannato Giorgio - ho pensato - come diavolo fai tu a restartene a letto, a lasciar che la rivelazione che hai avuto possa appassire così, nel torpore del sonno, senza che rimanga scritta a futura memoria tua, di tuo figlio (un giorno) e di tutti quelli che passano dal blog e che magari hanno capito poco o nulla tanto ti sei spiegato male, ma almeno c'hai provato e se non altro conosceranno il perché ora sei qui, in un letto che non è il tuo, ma che nel frattempo è diventato anch'esso caldo e pure se hai tirato tardi sei felice e contento, per quello che hai scritto, per ciò che hai fatto.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio!
Grazie per questo fantastico post..
Ho le lacrime :)
Al prossimo meetup devi venire, eh! Abbiamo deciso di farlo ogni primo lunedì del mese..

Ciaooo

Leo

aligar ha detto...

Grazie mille :)
Però la prossima volta devi essere dei nostri ... giusto per non rimanere in un letto freddo :)
Insomma si parla, si discute, si dibatte, si mangia e si beve, insomma si sta fra amici e tutti sono i benvenuti!!

Sara Borghi ha detto...

ho scoperto adesso il suo blog grazie ad una "twittata" di sketchin... da questo momento dopo qst post è tra i miei feeds =)

Sara

Giorgio ha detto...

Grazie a voi, che fate sentire il futuro la mia casa :-)

Anonimo ha detto...

Ho fatto una cosa molto all'antica: ho stampato questo tuo post e inserito in un mio archivio "personale" ;)

Anonimo ha detto...

solo il fatto che invece che commenti li chiami pensieri... sorrido... :-) ci vediamo al prossimo meetup...

Luca Mascaro ha detto...

Giorgio allora al meetup di dicembre ti aspettiamo? ;)

Giorgio ha detto...

Al Meetup di dicembre ci sarò... Tenete il posto per un uditore :-)