Anto', mannaggia. Casca il mondo e non ti smuovi
«Anto’, mannaggia ’o core tuio». Antonio è Viola, di nome ma non di fatto, perché lui - uno dei "tre uomini in barca (per tacer del cane)", che hanno fatto sbocciare in riva al lago un muro - difficilmente si scompone. Anche l’altra sera, in televisione, portato a peso da Caradonna per spiegare l’inspiegabile, non ha fatto un plissé: seduto sul suo sgabello, pareva un personaggio degli atti unici di Eduardo. E mentre l’assessore sbraitava e azzannato azzannava, lui rimaneva lì, ieratico, per proferir due parole a bassa voce solo se chiamato in causa, con quell’aria da napoletano in fuga, che se casca il mondo fa un passo più in là, convinto che qualunque accidenti accada, prima o poi «Ha dda passà ’a nuttata». Viola Antonio, cinquant’otto anni, una laurea in ingegneria civile e trasporti, di nottate ne ha passate parecchie, da quel 3 novembre 1981 in cui mise piede in Comune, a Como, fino a diventarne capo dell’area tecnica, nel 2004. In quasi trent’anni ne ha fatta di strada e più ancora di strade, sempre con quell’aria impassibile, che non gli ha impedito d’infilarsi nei guai. Successe al tempo del Dadone, quando fu indagato da Astori, uscendone però immacolato. Gli capitò peggio per lo svincolo di via Scalabrini e fu rinviato a giudizio per truffa e falso. Poi assolto. Una vicenda che comunque ha pagato caro: più di quindicimila euro, confermati dalla Corte dei Conti in appello. Gli andò bene: il procuratore ne pretendeva 75 mila. Vicende vecchie, passate, aggiungendo un giorno dopo l’altro, portando a casa un reddito lordo annuo di 115 mila euro, scivolando sugli asfalti e sempre rialzandosi, meglio della Kostner, senza scomporsi, tra una ‘tazzulella” di caffé e l’altra, sapendo che a ogni "nuttata" ne segue sempre un’altra e che prima o poi passerà anche quella. E non sarà certo un muro, neppure questo, a togliere il sonno all’ingegner Viola, il quieto don Antonio, «mannaggia ’o core tuio».
La Provincia, 24.09.09
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