Per una volta la copertina di Como Cronache è dedicata a qualcosa di diverso, rispetto ai fatti quotidiani. Lo spunto è dato da una classifica del Sole 24 Ore, che mette in fila le città tenendo conto non soltanto del Pil, ma anche di altri indicatori di soddifazione. La nostra città si scopre mediocre, a metà graduaturia: ricchi ma stressati, per sintetizzare.
Quello che nella vita conta davvero
Muri, buche, strade... Polemiche, bufere, scontri... Destra, sinistra, centro... Soldi, cemento, affari... Problemi, problemi, problemi. Concreti, fisici, materiali, che trovano spazio sulle nostre pagine perché s'insinuano nella vita di tutti i giorni, la influenzano, la soffocano persino. E noi schierati in prima fila, a denunciare situazioni, chiedere spiegazioni, pretendere e suggerire soluzioni. Un rullare di tamburi ch'è il nostro mestiere: vedere e raccontare.Ci sono giorni come questo, però, in cui una semplice notizia, una classifica stilata dal Sole 24 Ore, getta scompiglio nelle certezze e ci costringe a sostare, riflettere, porci domande, pensare. E se la priorità fosse un'altra? E se anche noi, anche su queste pagine, scordassimo troppo spesso che il "fare" è importante, ma l'essere, e l'essere felici in particolare, lo è molto di più. Ricordiamo un bel libro di Luca De Biase ("L'economia della Felicità") e una frase che vogliamo condividere con voi, in cui si diceva più o meno questo: «Occorre una cultura che rivaluti ciò che non ha prezzo: il valore del tempo da dedicare alle persone; la sapienza di distinguere quello che vale e quello che non vale; la ricchezza della qualità; l'indifferenza per l'ostentazione. Perché quello che dà significato alla vita non si misura con la moneta: l'amore, la bellezza, la tenerezza, l'amicizia, la passione per fare bene quello che si sa fare». Parole sante. Non scordiamole.
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