sabato 4 dicembre 2010

Italia for preside


Oggi sono tornato al liceo, per accompagnare Giacomo all'Open day. Mi ha fatto un certo effetto tornare alla scuola ch'è stata la mia, anche se allora era una semplice sezione staccata del Giovio, mentre ora si chiama Terragni ed è autonomo al cento per cento. Sono stato incantato dalla preside, dal discorso che ha fatto, parlando con passione del proprio lavoro e con stima dei colleghi che l'affiancano. Mentre parlava pensavo non solo che l'Italia ha un futuro, ma anche che è un gran paese perchè nonostante il rumore dei numerosi alberi che cadono c'è una foresta immensa che cresce, un immenso polmone che dà a questa terra, alla nostra gente, respiro. Mi riferisco alla scuola statale, non perché sia contrario a quella privata. Anzi, penso che la competizione tra i due modelli sia ciò che consente a entrambi di migliorarsi. E' però alle statali che vanno tutti e tre i miei figli e non c'è giorno che non rimanga ammirato dalla qualità umana e didattica che viene offerta loro. Non è vero che si stava meglio quando si stava peggio. Da quando avevo i calzoni corti io, le cose sono migliorate moltissimo, c'è un'attenzione, una cura, che anni fa non esisteva. Mi hanno fatto piacere, nei giorni scorsi, i commenti all'ultimo post. Lo riprendo per ribadire un concetto che, nella sintesi, è rimasto solo abbozzato. Non sono contrario alla protesta per principio. Guai al paese in cui si è abituati a chinare il capo. Semmai, credo che suonare sempre il tamburo sia un pessimo modo per sostenere le proprie ragioni, ottenendo come frutto indifferenza, invece di partecipazione, comprensione, condivisione. Ritorno sul punto che per me è il nocciolo: non ricordo una riforma o un tentativo di riforma che sia stata accolta senza strepiti e urla. Mi viene in mente la parodia che a Zelig un comico faceva di Emilio Fede: "Attentato!!!", gridava. Eppure non è possibile che sia sempre tutto gramo. La preside che elogiavo prima e che si chiama Erminia Colombo, a un certo punto ha detto: "Per quanto riguarda i licei, la riforma Gelmini ritengo sia stata migliorativa". Volevo abbracciarla. Anche se la penso in maniera diametralmente opposta rispetto al ministro, anche se sono certo esistano parecchie storture. Eppure in un tempo di tifo e casacche, in cui o stai di qua o stai di là, ammiro fino a commuovermi chi conserva autonomia di giudizio, ragionevolezza, buon senso. E sa suonare il proprio spartito variando strumento, affiancando alla gran cassa anche il fluato dolce, l'oboe, il clarinetto.

Foto by Leonora

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