Come la prima sera, di ormai tre anni fa, con gli amici del Comoblog, a scoprire attorno al tavolo un mondo intero. Questa volta siamo stati al birrificio e dei reduci della prima ora c'eravamo solo io, Elena, Giovanni, Gaspar, Andrea e Luca, ch'è arrivato a pasto ormai concluso, ma quando entrava in scena il meglio, cioè il parlare di ciò che ognuno di noi è e di come vede il futuro. Non starò ad elencare i contenuti, limitandomi a precisare che ho avuto più spunti di riflessioni in mezz'ora di dialogo fitto fitto che in duemila ore di sguardo fisso al video. Qui vorrei piuttosto ribadire stima che ho per quelle persone che percorrono strade diverse, per molti aspetti parallele alla mia e che dunque mai di persona s'incontrano, se non appunto in queste circostanze. Ma non è ritrovo di sconosciuti, perchè grazie a questi accidenti di apparecchi il virtuale diventa reale ogni giorno e i nostri sono fili intrecciati a lungo, spesso all'insaputa l'uno dell'altro. Sentire Andrea che parla delle gare di sci è stato naturale, avendolo seguito in questi anni dai resoconti sul suo sito. Lo stesso per Luca e per Elena e per Giovanni e per Gaspar, con cui rimango sempre in contatto, attraverso la traccia che di loro tracciano. Ho imparato una parola nuova (nuova per me) l'altro giorno: "lurker". Colui o colei che segue un forum, un blog o una comunità virtuale e ne legge con grande attenzione i messaggi, ma non ne scrive o ne invia di propri. Io sono così. Seguo i miei amici su Internet, tramite i blog o anche Facebook, ed è raro che lasci un commento, ma li accompagno lo stesso passo passo e quando penso di poter essere utile mi faccio vivo oppure, quando l'incontro, come questa sera, da virtuale diventa in carne e ossa e tutto il resto, non comincio mai da capo, poiché è come se - spesso senza saperlo - ci fossimo tenuti per mano per un sacco di tempo.
2 commenti:
Giorgio, hai sintetizzato la parte di serata che ho vissuto al meglio, grazie ;)
No, non invitare... Tranquillo, dai...
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