mercoledì 9 novembre 2011

Mister B. e la terza Repubblica

Il lato B delle cose: si dimette domani e già mi manca.
Sarà l'avverarsi di ciò che scrivevo cinque giorni fa, oppure la sindrome di Stoccolma, come dice Selena, o più semplicemente un velo di spossatezza dopo anni di attesa: una sorta di depressione post parto, anche se partito lui non è ancora.
Già ne parlano tutti al passato però, compresi i due grandi che finiscono in "ini": Massimo Gramellini e Annalena Benini. Articoli memorabili, come sempre, quelli comparsi in prima pagina oggi su La Stampa e Il Foglio.
Su La Stampa poi ci si è messo pure il direttore, Mario Calabresi, con un pezzo di rara umanità, che riporta fedelmente un colloquio con mister B. in persona, ieri sera. Il finale è magnifico, poiché in poche righe riassume l'essenza del personaggio, che chiude una parentesi quasi ventennale rammiracandosi di non aver superato Giolitti, l'unico che è stato in carica più anni di lui. "Ma io sono stato il più longevo nell'Italia repubblicana. Questa di Giolitti però non la sapevo: peccato, peccato davvero. Vabbé, buonanotte". Le ultime parole di uno che hanno dipinto come angelo salvatore della Patria o demonio sceso in campo soltanto per scampare la galera,, mentre nel finale sta scritta la verita': voleva semplicemente ritagliarsi uno spazio sui libri di storia.
"Sic transit gloria mundi", gloria minuscolo, non Gloria quella di "citofonare Gloria via Olgettina 11, dopo i pasti, la sera".
Ne ha combinate di tutti i colori, se ne va senza sbattere la porta, dimostrando buon senso, ma anche come un Rumor o un Tanassi qualsiasi, per non aver superato 308 voti alla Camera, raccogliendo una fiducia formale ma non di sostanza. Come se prima invece ne avesse avuta una o si potesse chiamare tale la raccolta foraggiata di onorevoli che una mano l'alzavano in aula e l'altra la tenevano sotto il banco, tenendo stretto l'assegno del signor Bonaventura, quello da un milione e passa.
Non era Mussolini, non è stato De Gasperi. Non ha fatto dell'Italia un paese più efficiente, migliore, felice (d'altro canto, tutto si può dire, tranne che non abbia avuto sfiga: a parte la caduta di un meteorite sulla testa, in questi anni ne sono capitate di ogni, dalla crisi nera a quella piu' buia), ma neppure l'ha trasformato in quella dittatura agitata come uno spettro da chi non lo reggeva. La libertà di stampa esiste, quella di parola pure e forse ce n'è fin troppa: bisognerebbe concederla solo a chi l'accompagna alla coerenza, altrimenti è sciupata.
Non sono mai stato un suo sostenitore, ha sempre fatto di tutto per collocarsi al polo opposto della mia visione di vita: con l'età però tutto si stempera, molto si comprende, qualcosa si scusa e persino si perdona.
Il dispiacere maggiore è che si sia estinto per consunzione, non con un atto di dignità dei parlamentari italiani, bensì sotto le pressioni della Bce, del Fondo monetario internazionale, degli speculatori finanziari che ci minacciano a colpi di spread (ch'è già una parola brutta, qualcosa a metà tra spregio e una pernacchia), mentre un uomo che sia un uomo di colpi dovrebbe temere soltanto quelli di pistola o, se si rubano le uova a un contadino, quelli di vanga.
Ora che la foglia di fico s'è levata, non ci resta che contemplare la sciatta nudità di un popolo rappresentato da troppa gente senza nerbo né anima. Confido nel futuro e (pur essendo scettico) nell'impegno di gente che sia seria senza per forza esser grigia.
Da buon sempliciotto, ho una ricetta: governo tecnico di cinque mesi, riforme draconiane (mi piace la parola: draconiano) per ridurre gli sprechi ed elezioni a primavera.
Speravo tanto nella seconda Repubblica, ma è ora di passare alla Terza.

P.S. Mi sto già preparando. Avete fatto caso? Non ho l'ho mai nominato una volta.

Foto by Leonora

3 commenti:

toto ha detto...

Bravo Giorgio, ottima riflessione e un'analisi chiara e trasparente della situazione.

Speriamo che l'epilogo della seconda repubblica e la nascita della terza sia proprio un parto, un distacco con riforme draconiane (non conoscevo l'origine del termine) e che queste siano davvero condivise con responsabilità.

E tanti auguri!

roberta ha detto...

Gio, mi piace molto come e' scritto questo pezzo ...
Con le parole sei un grande .. e non solo!!! Buon compleanno !!!
Robi

trilly ha detto...

mi piace molto questo post! adoro Benini e ho letto anche il suo di articolo di ieri. siamo all'empasse, come se stessimo tutti in riva al fiume ad aspettare che le acque ritornino limpide e non limacciose.