sabato 7 aprile 2012

Frammenti di felicità

L'ho scritto l'altro giorno, per il compleanno di Sabrina. Più passano gli anni e più mi convinco che una felicità continua non esiste. Esistono dei momenti di felicità e conservarne la memoria, chiudere gli occhi ogni tanto e sentirli tanto vicini da riviverli, è un dono che non ha prezzo, che vale una vita. Alcuni di quegli istanti li conservo per me, li coccolo persino, contento di riviverli pure quando fanno diventare lucidi gli occhi e riaprono una ferita. Altri riaffiorano sorprendendomi, risorti da chissà quale sepoltura, in letargo per mesi, anni e poi visibili, anche se come da un vetro smerigliato, che fa perdere i contorni, non la sostanza. Altri ancora li fotografo in diretta, specie in questi giorni, in cui l'idea dei momenti di felicità perfetta mi ronza per la testa. L'ultimo è stato ieri sera, mentre finiva un film d'azione e l'intera famiglia era assorta nella trama, chi sul divano, chi seduto sul parquet, per terra. Un paio di settimane fa m'è capitato di fissarlo mentre avevo in mano un Martini rosso e la città attorno era un quadro e il sole scaldava e illuminava a meraviglia. Stamattina invece è stato quando ho finito di tagliare il prato e gocce di pioggia cominciavano a cadere, nel silenzio più totale, profumo di erba tagliato e fiori di magnolia. Me ne sono stato lì, per un minuto o due, consapevole che era un intervallo e che passava, deciso però a imprimermelo in testa, non per farne scorta - perché non esiste un deposito per le sensazioni che si provano e che quando passano non sono niente e anche il ricordo al confronto è soltanto una pallida ombra - bensì con la consapevolezza che in quel frammento di felicità era contenuto l'annuncio di una felicità assai più grande, incomprensibile a noi mortali, assoluta, eterna.

Foto by Leonora

3 commenti:

Girovaga ha detto...

Post bellissimo e quanto mai vero! è un dote anche saper conservare dentro di noi intatte le sensazioni di felicità e magari saperle guardare, anche nei momenti difficili, non come qualcosa che ci fa male perché passata, ma bella perché è esistita. è in effetti (però) molto + facile a dirsi che a farsi...Buona Pasqua!

Wilma ha detto...

Bellissimo.

Miranda ha detto...

Capita anche a me, sai, da qualche tempo, di fermarmi a raccogliere anzi direi "gustare" momenti ed attimi della vita. Spesso sono attimi di una felicità banale ma confortante, come poter prendere un caffè sulla sdraio, o restare tutti e tre nel lettone la domenica di festa. Mi fermo e penso: questa è la felicità. E' un regalo della maturità questa consapevolezza che, spesso, la felicità è lì a portata di mano, nelle piccole cose. Ora riesco a vederla e anche a goderne. Eh sì, aveva ragione Solone quando diceva: invecchio e molte cose imparo.
Buona Pasqua