giovedì 17 maggio 2012

E' da questi particolari che si giudica un giocatore

Foto by Leonora
Come il Manchester City. La partita di ieri del Parè (spareggio "giovanissimi '97" contro il Turate per decretare il vincitore del girone provinciale) è stata quanto di peggio le coronarie possano sopportare. Provo a fare il riassunto di quanto è avvenuto, con una premessa: durante il campionato ha meritato più il Parè ed è stato raggiunto dal Turate, ieri invece per gioco, occasioni, condotta in campo avrebbe meritato di vincere il Turate e la partita se l'è portata a casa il Parè. Che a un minuto dalla fine della partita era rimasto in nove contro undici e perdeva uno a zero, con gli avversari che in più avevano anche sbagliato un rigore e preso due traverse. Una sconfitta annunciata ribaltata prima con il gol dell'uno a uno su punizione e poi incredibilmente vinta per tre a uno, con altre due reti magistrali segnate dal centravanti e una difesa eroica dei superstiti rimasti nei due tempi supplementari. Un risultato incredibile, a dimostrazione che nel calcio, nello sport e pure nella vita direi, non esiste giustizia, ma soltanto bravura e fortuna. E che, come diceva Vujadin Boskov, i bravi ragazzi vanno bene per far sposare le figlie, non sul campo da pallone.
P.S. Sono contento per Giacomo, che nel primo tempo ha vagato per il prato a caccia di farfalle ma nel secondo e nei supplementari ha corso e sputato l'anima. Sono contento per i suoi compagni, nella speranza che abbiano imparato della vita una lezione: mai arrendersi, mai mollare. Sono contento per gli allenatori e per la Parediense, che è fatta di brave persone, generose nel dedicare ai ragazzi tempo e risorse. Mi spiace per i ragazzi del Turate, che ieri ce l'hanno messa tutta ed erano già in paradiso prima di vedere tutto crollare. Mi spiace soprattutto per i genitori dei due ragazzi che, senza giustificazione, con atteggiamenti maleducati, si sono fatti espellere: oltre a tradire i compagni, credo abbiano fatto dispiacere a chi vuole loro bene. O forse è colpa nostra, di noi adulti intendo, che diamo al gioco troppa importanza. In ogni caso, una barriera, una linea di demarcazione tra il giusto e lo sbagliato la dobbiamo segnare. Confido che si siano resi conto da sé e che la prossima volta ci penseranno due volte, evitando di dare in escandescenze e non ripetendo l'errore.

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