lunedì 7 maggio 2012

Siamo una squadra fortissimi


Il calcio può far male (se preso sugli stinchi), rafforzare le ossa (assunto in dosi omeopatiche) oppure unire, com'è avvenuto in questo scorcio di stagione, con più famiglie e almeno tre generazioni attorno a uno schermo piatto e alle partite in diretta della Juventus. Lo dicevo con Loris e con Angelo: se la tv satellite ha un merito è quello che, non avendola tutti, costringe o, meglio, sprona ad unirsi, ad aggregarsi, a fare gruppo. Ch'è poi la storia dei primi televisori, quelli che trasmettevano il giro d'Italia o il Lascia e raddoppia con Mike Bongiorno in bianco e nero (i colori, stasera, non sono scelti a caso), prima che da fenomeno sociale diventasse privatissimo, ciascuno con la sua bella tele, chiuso a casa propria, in contatto soltanto virtuale con il resto del mondo. Il cerchio qui viene spezzato nelle annate buone dei mondiali di calcio ed è tornato a riaprirsi nelle ultime settimane, sempre per il pallone, con le partite serali della Juventus. Un ritrovarsi tra famiglie che ha portato, oltre a tante domenica sera meno tristi del solito, pure uno scudetto, meno di quattro ore fa. Onore ai vinti (l'arcigno Milan), agli alleati che non ti aspetti (l'orgogliosa Inter), ai vincitori (i ragazzi del mitico Conte, a cui spetta un monumento per l'impresa compiuta partendo dal bassissimo). Qui però vorrei ricordare la formazione titolare schierata anche stasera, a casa Bardaglio. In porta Anna, che dalla porta e facendo due rampe di scale andava avanti e indietro. Terzino sinistro, guardando lo schermo, Loris, terzino destro Angelo. Difesa a due centrali, con Laura, spesso in piedi, e il sottoscritto. Linea mediana folta, con Amelio, Federico, Giacomo, Roberta e Silvia sul divano, e da sinistra a destra Stefano, Giorgia e Alberto, dietro la punta unica, l'agile Giovanni, libero di spaziare su tutto il fronte d'attacco, basta non frappoorsi tra la squadra e il video. Fantasista: Isabella, che in quanto a fantasia ne ha parecchia, vedendo un calcio tutto suo. È con questa squadra, perfetta nello schema quattro - cinque - tre - uno - uno, che abbiamo vinto il campionato. In tribuna (in alto in alto, ma il più contento di tutti) nonno Gino, che se fosse stato ancora vivo avrebbe saltato tutto il secondo tempo, non reggendo la pressione, preferendo la quiete del pollaio, salvo poi precipitarsi in casa e saltare di gioia come un grillo, urlando e abbracciando tutti, uno a uno. Un abbraccio che io anche questa sera ho sentito. Forza Juve!

Foto by Leonora

1 commento:

toto ha detto...

Bravi, complimenti per lo scudetto, ma soprattutto per la "formazione" in campo!