sabato 8 novembre 2025

Due rimpianti (Per tacer del cane)

Viviamo una stagione in cui dominiamo tutto, soltanto il “tempo” sfugge al nostro controllo. Pur sembrando infinito ne abbiamo poco, è limitato, così cerchiamo di piegarlo, ingabbiarlo, comprimerlo, forzarlo, sottometterlo, suddividendolo, frazionandolo. La rivoluzione industriale ha imposto un modello "a ore" che portiamo tuttora tatuato nel cervello. Un’altra rivoluzione, quella digitale, potrebbe ribaltare le carte sul tavolo e sgretolare la gabbia in cui ci siamo rinchiusi oppure sublimarla, dare un altro giro di vita alla morsa, mascherando per liberazione ciò che in verità è schiavismo.
Di certo è l’unica risorsa limitata, dunque preziosa, che esista al mondo. Assai più dello spazio, per dire. Eppure, non per il tempo, bensì per un lembo di terra i popoli si annientano, per cento metri quadri di casa sacrifichiamo buona parte della nostra esistenza, per accaparrarci materie prime si è disposti a lotte spietate e il denaro, da comodità, è diventato misura e padrone di tutto.
Se penso al mio, d’un tempo, riscontro che faccio cose che fino a ieri l’altro trascuravo. Una  dimensione più contemplativa, la definirei, senza rammarico per esserci arrivato soltanto adesso. “Ogni cosa a suo tempo” è sentenza ineluttabile, prima ancora che buon proposito.

P.S. Ieri l'altro, da qualche parte, ho letto questa frase: “Nessuno, sul letto di morte, si pente di aver passato troppo poco tempo davanti allo schermo di un telefono".
Credo sia vero. Il punto però è: cosa rimpiangerò io?
L'elenco potrebbe essere lungo. Provo a citare le prime due cose che mi vengono in mente, d'istinto.
Primo: sedere a tavola con persone amiche, vivere maggiormente la convivialità, le chiacchiere, le risate, la condivisione dei pensieri, i confronti. Ed essere più audace nel tessere relazioni, bussare alle porte, importunare chi merita di essere ascoltato.
Secondo: stare più a contatto con la natura, lasciarmi ammaestrare da colei che è maestra per antonomasia, in tutto; respirare più pollini nonostante sia allergico, potare più alberi, imparare ad aver cura delle piante, avere cura dei fiori, godermi più Larry, stare con lui sotto il faggio, che specie in questi mesi è uno spettacolo (la foto qui sopra ai dubbi non lascia scampo), tenermelo accanto mentre leggo, vivere quella relazione unica che si instaura tra essere umano e animale, invece di rinviarla colpevolmente, quando appunto avrò più tempo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Belle riflessioni Giorgio, condivido e cerco di mettere in pratica..