venerdì 30 ottobre 2020

To be or not to be (Coorious)

Un seme, un germoglio, un'intuizione. È partito tutto da qui, in abbinata all'ostinazione di chi non si arrende e alla capacità - che per me ha del prodigioso - di chi osserva la realtà e riesce a ricavarne modelli, qualcosa di replicabile e trasmissibile (Paolo, sto parlando di te).
Domani il nuovo progetto di Edoomark verrà presentato ufficialmente su L'Eco di Bergamo, che in questa ciorcostanza è il primo partner, ma la piattaforma per capire meglio di cosa si tratta è già pronta dal pomeriggio di oggi.
Si chiama Coorious ed ha a che fare con il mio mestiere in senso lato, cioè sulla competenza del cercare, capire, raccontare.
Una gestazione per cui sono occorsi mesi e che ho avuto il piacere di seguire, anche se il grosso, ciò che conta, l'hanno fatto altri, sempre comunque appartenenti ad una squadra, a un gruppo di lavoro in cui ciascuno fa la propria parte e il tutto risulta assai maggiore di ogni singola componente.
Per il momento può bastare così, anche perché il resto, il senso più generale di simili esperienze, l'ho già raccontato tra le righe, in passato, compreso un post di un paio di settimane fa, sempre in questo blog, citando la vera anima di tutti i progetti, insieme al nocciolo più autentico del loro valore.

P.S. “Coorious” non è un’accademia, né un corso, né tanto meno una scuola, bensì qualcosa di simile alla bottega artigiana, un’esperienza in cui facendo, realizzando, mettendo testa e mano, si impara.

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