lunedì 10 dicembre 2007

Good bye stranger


In giorni affannati, riporto ed estendo una domanda che mi è stata posta ieri e a cui non ho saputo trovare risposta.

L'antefatto: mia sorella sta redigendo una tesi sulla compresenza nelle scuole materne di bambini italiani ed extracomunitari. Per realizzarla ha intervistato gruppi di genitori, tra cui anche il sottoscritto. Ieri ci siamo trovati, attorno a un tavolo, tre papà e due mamme di nazionalità italiana, un papà nato negli Stati Uniti, una mamma e un papà provenienti dal Marocco.

La domanda a cui non è saputo rispondere è questa: "Chi è per te lo straniero?".

Già, chi è per me? E per voi?

9 commenti:

Giovanna Alborino ha detto...

tutti siamo stranieri, noi per loro e loro per noi, ma trovo comunque questa parola un modo per mantenere le distanze.
ognuno ha la sua cultura e forse un po' per questo un po' per la lontananza, ci si definisce stranieri, anche se alla fin fine siamo tutti uguali..
non saprei pensare di piu', di prima mattina e' troppo faticoso sforzarmi a pensare...
buona giornata

valentina orsucci ha detto...

sì giorgio ma non è che mi puoi buttare lì così una ricerca sugli stranieri senza dirmi niente di più.
io voglio i dettagli!!!!

chi è per me lo straniero? una persona, come tante altre.

Anonimo ha detto...

@ Giovanna: hai ragione, di prima mattina non è facile mettere a fuoco pensieri articolati (a volte io non ci riesco neppure di giorno o di sera :-)
@ Vale! Mi aspettavo il tuo commento. Anzi, mentre lo scrivevo mi sentivo un po' come il cacciatore quando pone sul terreno la tagliola e già sa che l'ermellino passerà di lì e che sentirà odore di cibo e non riuscirà a passar di lì indifferente... :-)
Prometto di informarmi meglio e poi ti dico. Anche perché, grazie a te (cioè spacciando impunemente per mie informazioni che leggo suo tuo blog), agli occhi di mia sorella sono diventato un esperto. Poi mi trovo di fronte a una domanda simile, a cui tu hai dato una definizione illuminante in cinque parole e una virgola, mentre io no sapevo cosa rispondere... Mercì, madmoiselle

Anonimo ha detto...

Per me straniero è... il sig. Glidden che nel 1874 depositò il brevetto del filo spinato cambiando il corso dell'economia americana e probabilmente anche la storia dell'umanità.
Nella mia memoria invece, il primo straniero è Joe Jordan, lo squalo. Arrivò al Milan nei primi anni '80, alla riapertura delle frontiere.
Stranieri entrambi, con significati opposti

Luisa L.G. ha detto...

Ha ragione Valentina.
Non puoi mica buttarla lì così.
E comunque istintivamente ed in base a quello che vedo tutti i giorni mi vien da dire che per me lo straniero è colui che difficilmente ha voce e difficilmente riesce a far valere i propri diritti.
C'è ancora tanta strada da fare.
Ma su tutto ciò ritorneremo

Anonimo ha detto...

Per me straniero è una persona che pone alla base della propria vita dei valori che non potrei mai condividere.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti sono Laura, la sorella di Giorgio... sono felice di vedere questa discussione e di raccogliere altri punti di vista su chi sia lo Straniero al giorno d'oggi. :D

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti sono Roberta, la cugina di Giorgio. Finalmente scrivo anch'io...e... Giorgio ti voglio bene!!
Il mio pensiero sullo Straniero: lo straniero e' colui che non vuole far parte della comunità in cui vive. Si puo' essere stranieri anche in casa propria....

Anonimo ha detto...

Attorno a questo argomento mi rincuora trovare pensieri di amici (che sono parenti per elezione) e parenti (che sono amici per vocazione).
Grazie a tutti, per gli spunti, che non mi fanno sentire affatto "straniero".
Aggiungo dunque questa opzione: "straniero è colui o colei che in una terra non conosce amici né parenti, ma può sempre trovarne".