Buoni sentimenti 1 (solo per chi ama il calcio)
Non è vero che le disgrazie sono inutili. Prendiamo lo sport, prendiamo il calcio, prendiamo la migliore (per me) squadra del mondo: la Giuventus.
Vincevamo, eravamo antipatici (quanto mi piaceva essere antipatico!), hanno detto che parlavamo con gli arbitri (solo noi), hanno detto che dovevamo andare in B, ci hanno mandato, ci hanno tolto uno scudetto, ci hanno portato via i giocatori migliori (non tutti), ci hanno fatto girare le scatole come l'elica d'un elicottero Agusta A119 detto il "Koala". Credevo che dal male sgorgasse solo male e in effetti per un annetto, se si entrava in argomento, mordevo veleno. Qualcosa però è cambiato. Me ne sono reso conto l'altro giorno, guardando i festeggiamenti per il centenario dell'Inter (ora riesco anche a dirlo: Inter; prima era come il fegato per Fonzie, che non riusciva neppure a pronunciarne il nome). Dico la verità: a vedere tanti campioni del passato uscire dal tunnel e ricevere gli applausi di San Siro mi ha intenerito. Avrei abbracciato Altobelli! E tutti gli altri avrei abbracciato, anche Mazzola, Firmani, Corso, Ruben Sosa, Panchev (ch'era invitato, ma non s'è presentato: ha mancato anche questo appello, come quasi tutte le occasioni da gol) e persino Moratti, che fino al giorno prima il pensiero più gentile che potevo provare per lui era un calcio nel sedere dato di punta. Così non ho "gufato", ieri sera, quando hanno giocato con il Liverpool. Un po' perché ero ancora inebetito da quel colpo di amore cosmico, un po' perché ho imparato sulla mia pelle che ogni "gufata" prima o poi torna (con gli interessi) indietro. L'Inter è uscita lo stesso e se dicessi che mi spiace sarei bugiardo, però sono stato sobrio, equilibrato, taciturno, distaccato. Stanno imparando anche loro ad avere la squadra più forte, ad essere aiutati clamorosamente dagli arbitri in Italia, a sentirsi dire che "rubano", ad uscire mestamente e senza sconti in Europa, a vedere Ibrahimovic che è un fenomeno vero ma quando conta non ne imbrocca una.
E stasera, per non smentirmi, ho tifato addirittura e sinceramente Fiorentina, che ha vinto ai rigori contro l'Everton, dopo 120 minuti di sofferenza, e passato il turno in Coppa Uefa.
Non gufo, simpatizzo per gli avversari, abbraccerei Moratti... Sono guarito? Posso riavere Moggi? Dai, gli togliamo il telefonino! Solo Moggi, niente Giraudo. Preferite tenerlo voi? Continuare a leggerne i resoconti da Lourdes o dai congressi dell'Udc? No, dico sul serio, non è meglio restituirlo in libertà vigilata, solo per scegliere i giocatori, alla Giuventus?
Foto by Leonora
2 commenti:
A parte le inesattezze calcistiche che ti perdono, (in quanto mi ricordi noi interisti alla fine degli anni 90), devi sapere che l'A129 è detto mangusta ed è un elicottero da combattimento, mentre il koala ha come sigla A119 ed è un elicottero leggero prodotto per il mercato civile.
@ Roberto: sapevo di attirare la tua curiosità, sia per l'Inter, ma soprattutto per l'elicottero. Correggo subito la sigla, comunque intendevo proprio l'A119 (da non confondersi, per altro, con la mitica A112 magari in versione Abarth, dei tempi che furono)
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