I media tradizionali sopravviveranno, ma dovranno adeguarsi.
Prendiamo la televisione. Io sono abbonato a Sky e prima ancora lo ero a Stream (passano gli anni: i più giovani non sanno neppure cos'era Stream, ma c'è stato un tempo in cui l'offerta satellitare prevedeva due concorrenti: Tele Più e Stream. Io avevo Stream (che in generale era più "sfigata") perché a Tele Più era abbonato mio cognato e così, insieme, potevamo vedere tutti gli anticipi e posticipi della Serie A e con Stream pure la Champions League)
Attualmente pago 42 euro al mese per vedere i canali Sky di intrattenimento, quelli di informazione, cinema, sport (in pratica, mi manca solo il calcio al completo).
Il tempo che dedico alla tv è ridotto e l'offerta del satellite tanto ricca che la televisione su frequenze analogiche finisco per guardarla pochissimo, anche perché si fa del male da sé, cambiando continuamente i palinsesti e non garantendo certezze nella programmazione, sia per i contenuti sia, soprattutto, per gli orari.
Esempio. Io guardo "I Soprano" sulle reti Mediaset, che ne detengono l'esclusiva (ci sono anche sul satellite, sul canale Cult, ma sono vecchie repliche).
Prima li trasmettevano su Canale 5, in serate "variabili" (nel senso che, anche all'interno della medesima stagione, potevano esser fissati al sabato e poi spostati al martedì, senza preavviso), con un orario da terno al lotto, con cambiamenti e slittamenti anche di mezz'ora o di un'ora rispetto al palinsesto pubblicato dai giornali. Ci sono state persino stagioni annullate prima della puntata conclusiva, senza spiegazione alcuna.
Attualmente "I Soprano" sono stati spostati su Italia 1, il venerdì sera, con orario sempre differente anche se non più ballerino (per il momento, almeno). In compenso, a volte viene proposta una singola puntata, a volte due puntate una di fila all'altra.
Ho fatto l'esempio de "I Soprano", purtroppo è così per molti altri spettacoli, film, telefilm e quant'altro. E si tratta di una televisione commerciale, che dunque al telespettatore dovrebbe offrire un servizio di qualità, per non rischiare di perderlo.
Invece mi hanno perso e, pur spendendo a malincuore 42 euro al mese, non mi pento di avere l'abbonamento a Sky. Se televisione dev'essere, televisione seria sia.
Prendiamo la televisione. Io sono abbonato a Sky e prima ancora lo ero a Stream (passano gli anni: i più giovani non sanno neppure cos'era Stream, ma c'è stato un tempo in cui l'offerta satellitare prevedeva due concorrenti: Tele Più e Stream. Io avevo Stream (che in generale era più "sfigata") perché a Tele Più era abbonato mio cognato e così, insieme, potevamo vedere tutti gli anticipi e posticipi della Serie A e con Stream pure la Champions League)
Attualmente pago 42 euro al mese per vedere i canali Sky di intrattenimento, quelli di informazione, cinema, sport (in pratica, mi manca solo il calcio al completo).
Il tempo che dedico alla tv è ridotto e l'offerta del satellite tanto ricca che la televisione su frequenze analogiche finisco per guardarla pochissimo, anche perché si fa del male da sé, cambiando continuamente i palinsesti e non garantendo certezze nella programmazione, sia per i contenuti sia, soprattutto, per gli orari.
Esempio. Io guardo "I Soprano" sulle reti Mediaset, che ne detengono l'esclusiva (ci sono anche sul satellite, sul canale Cult, ma sono vecchie repliche).
Prima li trasmettevano su Canale 5, in serate "variabili" (nel senso che, anche all'interno della medesima stagione, potevano esser fissati al sabato e poi spostati al martedì, senza preavviso), con un orario da terno al lotto, con cambiamenti e slittamenti anche di mezz'ora o di un'ora rispetto al palinsesto pubblicato dai giornali. Ci sono state persino stagioni annullate prima della puntata conclusiva, senza spiegazione alcuna.
Attualmente "I Soprano" sono stati spostati su Italia 1, il venerdì sera, con orario sempre differente anche se non più ballerino (per il momento, almeno). In compenso, a volte viene proposta una singola puntata, a volte due puntate una di fila all'altra.
Ho fatto l'esempio de "I Soprano", purtroppo è così per molti altri spettacoli, film, telefilm e quant'altro. E si tratta di una televisione commerciale, che dunque al telespettatore dovrebbe offrire un servizio di qualità, per non rischiare di perderlo.
Invece mi hanno perso e, pur spendendo a malincuore 42 euro al mese, non mi pento di avere l'abbonamento a Sky. Se televisione dev'essere, televisione seria sia.
Foto by Leonora
1 commento:
pensa che, facendo i conti per cambiare casa,( mutuo+ benzina + spesa+ ecc) ho messo anche sky... esigenze che cambiano?
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