Buoni sentimenti 2 (solo per i teneri di cuore)
Ieri, sul blog di Luca Conti (Pandemia) ho letto una frase che mi ha colpito.
In occasione del terzo compleanno di ITCBlog, Luca dedica all'anniversario un post che inizia così: "Sarò sempre grato a Luca De Nardo, uno dei primi a credere in me". La trovo una cosa banale, scontata e bellissima.
Credere in qualcuno, qualcuno che creda in noi. Professionalmente, intendo.
Oggi invece ho letto un altro post, di De Biase (e sì, Valentina, proprio Luca De Biase, fattene una ragione :-), in cui si parla di aziende redditizie e persone felici. Oggi ero a pranzo con due mie colleghe/amiche, Manuela e Valentina, e si parlava di lavoro (anche se per quasi tutto il tempo siamo riusciti ad evitare l'argomento) e si diceva che non esiste il paradiso terrestre, che ogni posto ha le sue spine, che bisogna accontentarsi, rassegnarsi, farsene una ragione.
E' proprio così? Io mi ostino a credere di no. Io mi ostino a credere che qualcuno crederà in me per ciò che sono e non per il servizio che svolgo. Io mi ostino a credere che qualcuno crederà in me per quello che do, ma soprattutto per quello che posso dare. Io mi ostino a credere che credere in qualcuno è l'unico modo perché qualcuno, prima o poi, creda in me.
P.S. Luca Conti, Luca De Nardo, Luca De Biase... Io mi ostino anche a credere che qualcosa, nei nomi, non mi torna. O torna troppo.
Ieri, sul blog di Luca Conti (Pandemia) ho letto una frase che mi ha colpito.
In occasione del terzo compleanno di ITCBlog, Luca dedica all'anniversario un post che inizia così: "Sarò sempre grato a Luca De Nardo, uno dei primi a credere in me". La trovo una cosa banale, scontata e bellissima.
Credere in qualcuno, qualcuno che creda in noi. Professionalmente, intendo.
Oggi invece ho letto un altro post, di De Biase (e sì, Valentina, proprio Luca De Biase, fattene una ragione :-), in cui si parla di aziende redditizie e persone felici. Oggi ero a pranzo con due mie colleghe/amiche, Manuela e Valentina, e si parlava di lavoro (anche se per quasi tutto il tempo siamo riusciti ad evitare l'argomento) e si diceva che non esiste il paradiso terrestre, che ogni posto ha le sue spine, che bisogna accontentarsi, rassegnarsi, farsene una ragione.
E' proprio così? Io mi ostino a credere di no. Io mi ostino a credere che qualcuno crederà in me per ciò che sono e non per il servizio che svolgo. Io mi ostino a credere che qualcuno crederà in me per quello che do, ma soprattutto per quello che posso dare. Io mi ostino a credere che credere in qualcuno è l'unico modo perché qualcuno, prima o poi, creda in me.
P.S. Luca Conti, Luca De Nardo, Luca De Biase... Io mi ostino anche a credere che qualcosa, nei nomi, non mi torna. O torna troppo.
3 commenti:
Anche tu del club degli inguaribili romantici?
Empatia a go go
posso dire che per una volta non hai capito quello che intendevo dire veramente? Beh, forse come al solito mi sono espressa male...si perchè da quando sono arrivata in quel di Como mi sono accorta di essere anche un pò dislessica..o forse lo ero già da prima, probabile..comunque, per tornare al punto centrale della questione: IO NON CREDO ASSOLUTAMENTE CHE CI SI DEBBA RASSEGNARE...MAI!!!Accontentarsi? Non potrei mai sostenere una tesi così distante dal mio modo di essere. Dicevo solo che, purtroppo, non ci si può aspettare nulla da personaggi che per propri limiti non sanno apprezzare le doti di certe persone "speciali". Forse non è da queste che dovresti cercare conferme, forse la strada da percorrere sarebbe più breve per trovare persone che credono in te, forse dovresti solo aprire gli occhi e "vedere" anzichè guardare..
@ Anonimo (si scrive Anonimo ma si legge Vale :-) Hai ragione,a volte guardo ma non vedo. Però in questo periodo ho come l'impressione che siano in molti quelli che fanno tranquillamente a meno di me. Infatti la tentazione è quella di dire: 'Ma state lì voi, che io vado a fare il giardiniere, l'imbianchino'.. :-)
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