lunedì 25 luglio 2011

Il ContaGoggiole: calorie, figli, dieta


Un papà col contaGocciole. Tra i motivi per cui Giovanni mi spedirà in casa di riposo, in spregio all'amore filiale e in risposta al padre lagnoso, borbottone e impaziente che sono, ci saranno le storie che faccio a tavola, quando non sopporto che sia a immagine e somiglianza di me bambino. Peggio, anzi, ero io: che mangiavo tre cose in tutto e sono cresciuto fino a venticinque anni a caffélatte con i biscotti, la sera, e un panino col prosciutto (senza grasso!). Poi però sono cambiato e mi si è dischiuso un mondo di gusto, oltre che di sostanza. A differenza di Giacomo (che tuttavia ora sta peggiorando, diventando anch'egli un poco schizzinoso, ma da piccolo era onnivoro) e di Giorgia (che assaggia tutto), Giovanni fa i capricci e arriccia il naso, frignando qualsiasi cosa gli si metta nel piatto. Per fortuna Isabella è paziente, perché fosse per me lo terrei a digiuno, finché si fa passare i vizi. Scrivo "vizi" perché di questo si tratta, perché se avesse riserva per qualche alimento lo tollererei (non sono la signora Rottermeier e io stesso conservo memoria del bimbo che sono stato), mentre il capriccio è soltanto una degenerazione dell'abbondanza. Sta di fatto che, oltre a essere schizzinoso, Giovanni ha accumulato un paio di chili di troppo. Non è ciccio, ma prima che lo diventi - da rompiscatole quale sono - ho messo in guardia Isabella e mia madre, con quella delicatezza che nelle relazioni parentali strette mi distingue: sollevando spettri inquietanti, di bambini diventati nel volgere di poche settimane completamente sferici, a causa della leggerezza con cui mamme e nonne li rimpinzano, causando danni epocali, paragonabili soltanto a quelli delle radiazioni nucleari. Detto ciò, completamente ignorato nella quasi totalità delle mie richieste draconiane, l'unica cosa che sono riuscito a ottenere è la limitazione dei biscotti al mattino, i quali biscotti sono esclusivamente le Gocciole Pavesi, che Giovanni pretende in versione originale e non una delle tante imitazioni sottomarca, oltre che perfettamente integre (non so ora, ma fino a qualche tempo fa, i biscotti che nella confezione trovava spezzati li scartava, destinandoli ad altri commensali). "Non più di sei!" ho tuonato, ottenendo lo scetticismo di Isabella, che fa rispettare la regola, e l'approvazione di mia madre, che nel concreto la disattende beatamente. Al mare, in vacanza, c'è stato uno sviluppo, perché non avendo altro da fare mi sono soffermato sulle informazioni riportate sulle confezioni, scoprendo che una Gocciola porta con sé un fardello di ben 45 calorie, a fronte delle 28 di un singolo Galletto (segnalo un sito assai interessante, per sapere quante calorie hanno gli alimenti confezionati che compriamo: www.calorie.it ). Apriti cielo! La battaglia dunque è ripartita, con maggior vigore e inflessibilità da parte mia e annoiata sufficienza di mamma e nonna di Giovanni. Che ora dorme. Forse sognando il momento in cui potrà ricambiare la mia austera severità pan per focaccia. A proposito di pane e focaccia, ora spengo il computer, perché di là, in cucina, ci dev'essere il barattolo di Nutella che abbiamo riportato dalla vacanza. Sarà meglio che lo finisca prima che lo trovino Giacomo e Giovanni (a Giorgia, incredibile, la Nutella non piace). Ci sono sacrifici a cui un genitore non può rinunciare...

P.S. Un cucchiaino di Nutella ha le stesse calorie di una Gocciola: 45. In casa mia l'ho bandita, perché - forte nei propositi quanto debole nella pratica - se la trovo ne mangio mezzo barattolo per volta. Ma non ditelo a Giovanni. Tanto lo sa già.

Foto by Leonora

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma vuoi metter una colazione con caffelatte con il pane del giorno prima?
e merenda con pane,olio e sale? mi sa che dobbiamo rivedere le cose genuine. Si cresceva forti e sani. Ciao Giorgio e ben tornato.

Miranda ha detto...

Ma quante gocciole mangia nel latte? Più di sei? Ci credo che poi non mangia altro, sono un vero e proprio piombo per lo stomaco...finirà di digerirli alla mezzanotte del giorno dopo. cmq anche mio figlio è così. Non mangia niente, non gli piace niente, arriccia il naso su ogni cibo. E, strano a dirsi oggi, ma anch'io ero così. Ricordo bene il senso di disgusto difronte ai pezzetti di sugo attaccati alla pasta, la carne masticata a lungo trasformata in stoppa che non andava proprio giù... E poi le sgridate e, raramente, anche le botte dei miei genitori esasperati. Però non mi sono mai ammalata. E neanche mio figlio. Così oggi penso che siano queste le cose importanti. Ma forse è solo una scusa perchè non ho quella pazienza che tante madri e soprattutto nonne hanno che le spinge ad inseguire figli e nipoti colla forchetta in mano per tutta la casa pur di fargli ingoiare qualcosina.
Aspetto! So che presto cambierà..