venerdì 8 luglio 2011

News of the world chiude: cade un mito



C'è una notizia, stamane, che sono andato lesto a leggere, sui giornali. Riguarda un altro giornale. E che giornale: il News of the World, il settimanale "di gossip amorosi e sessuali sfrenati, di intrusioni, di porcherie gonfiate e di scoop" (come lo definisce Fabio Cavallera, corrispondente da Londra del Corriere della Sera) che in cento e sessantotto anni di pubblicazioni ha movimentato le domeniche degli inglesi. Tre milioni - copia più, copia meno - era la tiratura attuale. Da questa settimana la cifra sarà zero. Zero. Il News of the World chiuse, travolto dagli scandali venuti alla luce negli ultimi giorni, con i giornalisti che avevano incaricato un detective di spiare migliaia di cittadini, compresi i bambini e le bambine vittime di rapimento, i parenti dei morti negli attentati terroristici e dei soldati uccisi nelle zone di guerra. Rupert Murdoch, il più grande editore del mondo, conosciuto come "Lo squalo" per la rapidità, l'efficacia e l'assenza di scrupoli nel prendere decisioni, ha fatto dichiarare a suo figlio James che la serranda si chiude: "Per scandalo".

Ora, premesso che non ci credo (domenica è annunciato l'ultimo numero e mi sa molto di azzardo per vendere ancora più copie, con capriola nelle ore successive), mi ha folgorato anche solo la possibilità che un giornale possa chiudere non per lenta o veloce quanto inevitabile emorragia di copie, per buchi di bilancio, difficoltà di diffusione, eccessivi costi, bensì per il singolo errore di uno o più giornalisti, fors'anche del direttore. Non è soltanto il News of the World che frana, è proprio tutto il "world", il mondo, il mio mondo. Come ho già scritto una volta, non c'è infatti mattina in cui venga al giornale e non mi cada l'occhio sul poster gigantesco a mezzo delle scale che portano in redazione, che riproduce la copia del primo numero de La Provincia, in edicola. Era il 1892. Quasi centovent'anni fa. "E' uscito per centovent'anni, non sarai proprio tu a non farlo uscire in edicola" penso tra me e me, ogni volta, ritrovando ottimismo e buon umore. Invece no. La responsabilità di un singolo può essere tanto grande da creare un terremoto immane. Un buon motivo per non scordare l'importanza di un'etica del comportamento: nessun dottor Faust riesce a scampare al prezzo del proprio demonio.

Foto by Leonora

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