lunedì 21 novembre 2011

Il bene che facciamo

Prendo a prestito le parole che mi ha detto settimana scorsa Maria: "Verremo giudicati sul bene che abbiamo fatto".
Continuo a pensarci, in questi giorni. Il bene che facciamo conta più degli errori, delle debolezze, del male commesso. Non è un alzare le spalle e giustificare i propri torti, semmai uno sprone alle buone azioni, ricordarsi che la regola non è "non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te", bensì "fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te". Un "non" di troppo che compromette tutta la prospettiva, trasformando in passiva indifferenza quello che invece presuppone un'azione, un moto a luogo, un impegno reale, una fatica.
Verremo giudicati sul bene che abbiamo fatto e io non ho da mettermi nulla. O troppo poco. Una socievolezza a generosità limitata.
Perciò in questi giorni attingo a una scorta di energia, per prestare ascolto alle persone che mi sono più vicine e per rendermi prossimo anche alle altre, con un'urgenza fino a qualche settimana sconosciuta.
Verremo giudicati sul bene che abbiamo fatto e non è mai troppo tardi, per darsi una mossa.

Foto by Leonora





1 commento:

Chiara/gioiecolori ha detto...

Giusto. Però, come son convinta, vuol dire che esser altruista è sempre uguale ad essere anche un po' egoista!