lunedì 2 novembre 2009

Quello che ai ragazzi...

Quello che ai ragazzi dobbiamo insegnare

Dei sette giorni, ci basta la coda. Con annesso veleno. Veleno e schiaffoni: se li danno che è uno spettacolo Pdl e Lega, come nei peggiori film di Tomas Millian, detto "Er Monnezza".Ieri i coordinatori del Popolo delle Libertà, Butti e Pozzi, dopo essersi aggiustati i polsini del frac e raddrizzato il papillon, hanno impugnato la Mont Blanc d’ordinanza e scritto alla Lega, accusandola di «dispensare demagogia per raccattare quattro voti in più». I leghisti, dal canto loro, il giorno prima avevano constatato (ma va?) «l’immobilismo in cui versa l’amministrazione comunale». Gli uni se la prendono con Caradonna, gli altri replicano evidenziando «le palesi debolezze dei colleghi leghisti». Calma, Marrazzo non c’entra: le debolezze a cui si riferiscono, più che rosso piccante, hanno color verde pubblico, regno di quel Peverelli che il Pdl - si scopre ora - sopporta per carità. E così che in Italia funziona tra alleati: figuriamoci con gli avversari.In tutto ciò Bruni sogghigna, ben sapendo che - se mandano a casa lui - il centrodestra rischia il naufragio ed è sicuro perciò di poter tirare ancora a lungo la corda. A quella corda, è bene però ricordarlo, siamo appesi noi. E pure il destino di un’intera città, bloccata ai nastri di partenza, senza soldi e con nessuna opera realizzata (o meglio, una è realizzata, ma trattandosi del muro vista lago, sono tutti concordi che va abbattuta). Ecco perché, guardato a destra e a sinistra e tirate le somme, abbiamo la tentazione di cedere, di accettare il fatto che è tutto uno schifo, che non cambierà nulla. Per fortuna ci sono gli amici, che come cantava Bennato, non fanno cadere le braccia. Ieri, ad esempio, Giorgio Bargna ci ricordava una frase dello scrittore spagnolo Fernando Savater, che dice: «Oggi insegniamo ai ragazzi che la politica è corrotta, come se gli spiegassimo che un tostapane serve a carbonizzare il pane. Invece bisogna spiegare che anche la democrazia ogni tanto si guasta, fa corto circuito e bisogna rimetterla in sesto». Iniziare da Como sarebbe un bel gesto.

La Provincia, 01.11.09

1 commento:

ilPrigioni3ro ha detto...

il problema è che se il tostapane si guasta, al giorno d'oggi si butta via e si sostituisce; non si ripara più!