sabato 26 aprile 2008

Il grillo e il riccio


Noto che in questa tutto sommato piccola ma ben frequentata isola che sono i blog, il secondo Vaffa Day promosso da Beppe Grillo fa assai parlare, anche perché principale bersaglio del comico genovese (io mi ostino a giudicarlo tale) sono stati editori, giornalisti e più in generale il mondo dell'informazione in Italia.
Tra i blog che seguo quotidianamente, ne hanno parlato sia Mauro (non uno, ma due post), sia Gaspar (uno solo).
Pur se non richiesto, esprimo un parere personale: ben venga Grillo, anche che se non mi assomiglia per radicalità di concetto e temperamento caratteriale, ben vengano i suoi dubbi sulla effettiva libertà dell'informazione.
Premesso che non ho verità in tasca, premesso che chi conosce anche soltanto un poco della storia della stampa nazionale e internazionale sa che i problemi gravi di oggi non sono maggiori di quelli di ieri, ritengo che un "Grillo" parlante sia utile a prescindere, come direbbe Totò, e che il suo fustigare, instillando dubbi e denunciando storture sia il minimo che un paese civile possa permettersi se vuole continuare a definirsi tale.
Diffido delle chiusure a riccio e delle difese ad oltranza di una categoria. Preferisco che il dibattito ci sia, considerando sempre utile la voce fuori dal coro o quella che risponde con un contro canto.

Foto by Leonora

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Attento Giorgio che stanno per aprire la caccia al giornalista! Scherzi a parte trovo il modo di agire di Grillo pessimo, dannoso e qualunquista, nonostante molte delle sue battaglie siano largamente condivisibili. Era decisamente migliore come comico.

Giorgio ha detto...

Andrea!
Sarà la formazione cattolica, sarà l'indole caratteriale, ma quando qualcuno lancia un'accusa io mi sento il primo dei responsabili.
Così vale per Grillo e il suo "j'accuse" contro l'informazione.
Per me, lo dico nel post, Grillo rimane prima di tutto un comico e perciò non mi dispiacciono i suoi sermoni, pur se in dosi (per me) omeopatiche.