venerdì 2 ottobre 2009

Più ce n'è, meglio è


In questi giorni scrivo molto sul giornale, meno qui, in questa sorta di portolano ch'è diventato il blog, a cui sono affezionato poiché è la smentita concreta, tangibile, alla mia pigrizia. Domani è prevista in tutta Italia la manifestazione a sostegno della libertà di stampa. Ne chiacchierano molti, spesso a sproposito. Stamani, alla radio, ho sentito Enrico Mentana, che spiegava come la libertà non é in pericolo, che non contano gli editori, bensì giornalisti disposti a non piegare la schiena. Mi ha fatto sorridere. Avrei voluto vedere Mentana lavorare mezza giornata a Espansione Tv (e lo dico non per denigrare Etv, a cui rimango grato, ma per indicare una testata piccola, dove il padrone è padrone), lo avrei voluto vedere non in cima alla catena alimentare dell'informazione, ma nel sottobosco, senza diritti, senza tutela, con pochi soldi. Io sono dell'opinione opposta a Mentana: la libertà è nelle mani degli editori e l'unica forma di tutela è la pluralità degli editori stessi (e lo sostengo da un pulpito fortunato, lavorando per un editore che avendo sede a Bergamo e pochissimi, se non nulli interessi a Como, consente una serenità che probabilmente poche altre testate in Italia hanno).

Pluralità degli editori, pluralità degli organi d'informazione. Recentemente L'Ordine ha compiuto un anno di vita. Ne sono contento e non soltanto perché ci lavora il mio amico Mauro, così come sono soddisfatto che esista e resista il Corriere di Como. Come ho scritto qualche mese fa, considero la presenza di tre quotidiani un'eccellenza per la nostra città e parimenti un bene reciproco, poiché il confronto spinge, costringe addirittura al miglioramento e la competizione è la massima forma di collaborazione. Qualche sera fa, invitato ad una cena del periodico lariano di architettura "Tale&a", mi ha fatto piacere parlare con Sergio Pozzi, ingegnere e imprenditore, che mi ha raccontato di aver acquistato un enorme appezzamento di terra in Piemonte, con l'intenzione di costruire un campo da golf. Il fatto è che nelle vicinanze c'è un altro campo da golf, rinomatissimo, e Pozzi sospettava che l'accoglienza verso i nuovi arrivati fosse fredda, nella migliore delle ipotesi, o addirittura negativa, stizzita. E' capitato l'esatto contrario: i gestori del famoso campo da golf sono stati addirittura entusiasti ed il motivo sono stati loro stessi a spiegarlo: i turisti appassionati di questo sport cercano zone dove nel raggio di pochi chilometri esistono diversi campi, così da potersi cimentare su diversi "green". Per i giornali a mio parere vale lo stesso: la tattica vorrebbe che ci fosse meno concorrenza possibile, così da non disperdere lettori e soprattutto pubblicità, ma una visione strategica non può che valutare con favore la presenza di più testate, che come dicevo, costringe ognuno ad innalzare il proprio standard di qualità e, ampliando la fascia di lettori, crea un bacino assai più ricco, vivace. Oltre che un'opportunità di libertà in più.
Foto by Leonora

Nessun commento: