Scrivo "crisi" e penso immediatamente, riflesso condizionato, a una questione di soldi.
Vorrei per un istante che sparissero ma non dalla banca (dove purtroppo se ne vanno davvero, cicala ingorda che dilapida anni e anni di formichina) bensì dalla testa.
Vorrei che nell'agenda degli interessi tornassero in testa quei valori immateriali che sono come l'aria che respiriamo: necessaria, indispensabile alla vita eppure data per scontata, tanto da neanche accorgerci che esiste.
Ne parlavo poche ore fa con una persona che non voglio nominare e che nel corso degli anni ha avuto una bella vita: auto, moto, barche. La cassa però s'è prosciugata e oggi l'ho sentito dire: "Al mattino esco senza soldi, così non li spendo, eppure sono felice lo stesso, godo più le cose semplici".
Per farlo, ha dovuto toccare il fondo, finire in ginocchio e persino subire umiliazioni.
Faccio un passo indietro, all'intervista di Terry De Nicolò e alle pecore che vivono a duemila euro al mese. Io le pecore e i leoni non li giudico dai soldi, ma dalla capacità di essere sereni, dalla saggezza nell'affrontare le cose, dalla stima che raccolgono tra chi li conosce bene, dal ricordo buono che lasciano.
Finiamola di mettere al primo posto i soldi, torniamo ad imparare come riuscire ad essere soddisfatti, felici, scoprendo particolari ora spesso lasciati nello sgabuzzino (gli affetti, le relazioni, la curiosità di imparare, il far funzionare il cervello, il culto della memoria, il gusto del bello, il sapore delle pietanze genuine...) e assaporandoli esattamente come quando dopo esser rimasti a lungo senza fiato sentiamo l'aria scendere nei polmoni.
Foto by Leonora
Vorrei per un istante che sparissero ma non dalla banca (dove purtroppo se ne vanno davvero, cicala ingorda che dilapida anni e anni di formichina) bensì dalla testa.
Vorrei che nell'agenda degli interessi tornassero in testa quei valori immateriali che sono come l'aria che respiriamo: necessaria, indispensabile alla vita eppure data per scontata, tanto da neanche accorgerci che esiste.
Ne parlavo poche ore fa con una persona che non voglio nominare e che nel corso degli anni ha avuto una bella vita: auto, moto, barche. La cassa però s'è prosciugata e oggi l'ho sentito dire: "Al mattino esco senza soldi, così non li spendo, eppure sono felice lo stesso, godo più le cose semplici".
Per farlo, ha dovuto toccare il fondo, finire in ginocchio e persino subire umiliazioni.
Faccio un passo indietro, all'intervista di Terry De Nicolò e alle pecore che vivono a duemila euro al mese. Io le pecore e i leoni non li giudico dai soldi, ma dalla capacità di essere sereni, dalla saggezza nell'affrontare le cose, dalla stima che raccolgono tra chi li conosce bene, dal ricordo buono che lasciano.
Finiamola di mettere al primo posto i soldi, torniamo ad imparare come riuscire ad essere soddisfatti, felici, scoprendo particolari ora spesso lasciati nello sgabuzzino (gli affetti, le relazioni, la curiosità di imparare, il far funzionare il cervello, il culto della memoria, il gusto del bello, il sapore delle pietanze genuine...) e assaporandoli esattamente come quando dopo esser rimasti a lungo senza fiato sentiamo l'aria scendere nei polmoni.
Foto by Leonora
2 commenti:
Grazie Giorgio.
PS "Il valore dell'aria" come titolo mi piace. Molto. :)
Che strano ritrovare questo post. Non ricordavo. Ho dimenticato molte cose. Oggi è una giornata strana, coincidenza vuole, tutti sembrano volermi far pensare al passato. E ora anche questo. Ma, sono felice di averlo casualmente ritrovato, mentre cercavo altro. Lo considero un regalo. Un tuffo nel passato. Un post per me, da te. Un grazie dal 2018. P.
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