venerdì 4 novembre 2011

Verrà un giorno

Verrà un giorno in cui rimpiangeremo le nostre certezze, il tifo da stadio, il "o di qua o di là'', "con me o contro di me".
Verrà un giorno che la scelta non sarà più esclusiva, tra il nemico da attaccare o il dio da difendere.
Verrà un giorno in cui leggeremo il giornale e non potremo più dire "tanto è un pirla" oppure "tanto è la stampa che ce l'ha con lui e lo dipinge come un pirla".
Verrà un giorno in cui dovremo tornare a riflettere, a pensare, a schierarci non in base a un dogma, una casacca, bensì su fatti concreti, su idee differenti per sottili distinguo.
Verrà un giorno in cui gli amici di oggi saranno dall'altra parte della barricata e i nemici attuali insieme con noi, sul nostro carro, fianco a fianco.
Verrà un giorno in cui non potremo ragionare a pacchetto completo, prendere o lasciare, ma ci sarà ogni volta da scegliere, argomentare, discutere, prendere pesci in faccia e ingoiare rospi da persone che stimiamo, che abbiamo sempre considerato sensate, alla mano.
Sì, verrà un giorno in cui crolleranno le nostre certezze e rimpiangeremo il tempo in cui tutto era più semplice, perché bastava stare con o contro Berlusconi.
Allora ci scopriremo nudi e tutto sarà dannatamente più complicato.
Non vedo l'ora che arrivi, quel giorno.


Foto by Leonora

1 commento:

Miranda ha detto...

Semplice? Non so...per me non lo è mai stato...