mercoledì 21 dicembre 2011

Il tempo sospeso

Scrivo poco, chiedo scusa a chi è abituato a bussare a questa porta, trovandoci sempre una scodella di latte e pane caldo, qualche volta anche una fetta di prosciutto o del miele, da spalmare su un crostino. In questi giorni invece nulla, nemmeno un frutto o qualche avanzo da scaldare, in forno.
Colpa del nuovo lavoro, che mi assorbe completamente, prosciugandomi del tutto quando arriva sera e l'unica cosa che desidero è sdraiarmi nel letto e chiudere gli occhi, dormendo sereno.
Il sorriso non manca mai, anche se ammetto che le pressioni sono notevoli, non alleviate dall'aver cominciato con il botto, suscitando l'ira del sindaco Mariani e la fibrillazione dell'intero arco costituzionale monzese, che non conoscendomi non sa cosa aspettarsi, se un bolscevico alle porte o un bandito al soldo del notibile di turno. Per sdrammatizzare mi hanno mostrato su YouTube il video con gli insulti del sindaco in versione rap. Ci rido sopra ma non troppo, ricordando che a questo mondo siamo tutti precari e tanto vale non abbassare la testa di fronte al prepotente. Il cruccio vero è che non mi sto godendo l'atmosfera natalizia, l'attesa di giorni che da quando sono piccolo restano per me magici, speciali, anche se diventando grande mi sento più cinico.
Oggi poi è un giorno triste, quello dell'ultimo saluto a Franca, la mamma di David, che ieri l'altro ci ha lasciato. Ma di questo non voglio parlare ora, ci sarà tempo e luogo per farlo. Su questo adesso preferisco il silenzio, perché ci sono cose troppo intime anche per chi - come me - è abituato a dire tutto.

Foto by Leonora

2 commenti:

Elisabetta Patelli ha detto...

i cambiamenti portano con se' sempre qualche difficolta'. Ci vuole sempre un po' di coraggio per uscire dal guscio ed esplorare nuove strade.le tue risorse umane e professionali scioglieranno presto i nodi.

Franco Cavalleri ha detto...

Le pressioni sono notevoli, ma anche le tue capacità!
Più intriganti le sfide, più alti gli ostacoli...più grandi i meriti e gli allori.
Come diceva D'Annunzio: "Memento audere semper".