Meno pesce e più canne da pesca. In questi tempi grami in cui il bianco Natale rischia di diventare grigio immagino dei regali alternativi, per non paralizzare l'economia e nel contempo evitare sprechi.
Penso ad esempio a un corso. Di giardinaggio, per imparare a coltivare in un fazzoletto di terra o anche su pochi vasi, in balcone, ortaggi ed erbe aromatiche. Di composizioni floreali, per riempire la casa di profumi e colori ma anche di bellezza, che non guasta mai, soprattutto negli appartamenti più spogli. Di taglio e cucito, per tornare a farsi vestiti, o di ferri da maglia, per berretti, sciarpe o maglioni. Di cucina, così si fa bella figura quando si invita gente a mangiare, che è un investimento di felicità, poiché poche cose danno soddisfazione all'essere umano più di un momento conviviale. Di inglese, così da poter comunicare con il mondo intero invece di limitarsi al pianerottolo di fianco al nostro, che a volte si fa fatica persino a salutare (per quello non occorrerebbe una lezione di buone maniere, basta essere più cortesi e contenti).
Non è vero che tutte le crisi vengono per nuocere.
La maggior parte consente di migliorare, a patto di non impigrirsi, di spremere la propria creatività e metterla al servizio degli altri.
E più di tutto, se potessi farne dono ai miei amici o a chi passa di qui, sceglierei un poco di ottimismo. Basta musi lunghi, previsioni apocalittiche, scenari da guerra nucleare. Ciò che abbiamo di più caro, le cose che non hanno prezzo ma un grande valore (gli affetti, l'amicizia, il gusto per il buono, per il bello, il piacere della lettura, la compagnia a tavola, le risate tra amici, le feste con i parenti, le passeggiate solitarie, lo spettacolo delle foglie che cadono dagli alberi, la scoperta di persone nuove, il ritrovarsi tra vecchi conoscenti...) nessuno ce le potrà mai levare. E, miracolo dei miracoli, nemmeno si possono tassare.
Foto by Leonora
2 commenti:
I consigli da dare sono tutti belli e buoni,pero' dentro resta l'amarezza che a pagare sono sempre gli stessi. Altro da dire non c'e' speriamo nella provvidenza.
Ottimo punto di vista per il futuro. Se molti di più pensassero così, se nel mondo non ci fosse solo la volontà di additare il vicino, per dare la colpa a lui, liberandoci delle nostre responsabilità, esisterebbero realmente concetti quali: cooperazione, solidarietà, unità, lavoro.
Ma qui restano tutti abbarbicati al proprio dolore/disgrazia, neanche fossero buganvillee!
Comunque bravo! Bello sapere di non essere soli!
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