sabato 3 ottobre 2009

La fine dell'impero

La fine dell'impero. Parole grosse e piccole bugie

Emilio Frigerio, che occupa la scrivania di fronte alla nostra e che di amministrazione cittadina ne sa ben più di noi, lo aveva detto con largo anticipo. «Sembrano scene da fine impero» erano state le sue esatte parole, a commentare quanto stava avvenendo. Noi lo avevamo sentito ma non ascoltato, un po' supponenti e convinti che non era vero, che fosse tutto normale, che questa classe politica reagisse con l'indifferenza con cui ha digerito, in questi anni, più o meno tutto. Ci sbagliavamo ed Emilio aveva ragione. La conferma sono le parole a ruota libera ? insulti, sarebbe meglio definirli ? che ieri hanno costellato la giornata politica e di cui puntuale resoconto trovate negli articoli di questa pagina. Oggi potremmo stare qui, vanga e badile, a commentare quelle frasi a una a una, a soffermarci sul significato di espressioni quali «regolamento di conti» o «sindaco più rimpastato d'Italia». Se non lo facciamo è perché conosciamo chi ci legge e sappiamo che le somme le ha già tirate da sé. Piuttosto, lanciamo un appello ai protagonisti dell'attuale maggioranza, a tutti ma proprio tutti i componenti di quello schieramento Lega e Pdl che sei comaschi su dieci hanno votato (più un altro paio, che lo avrebbe forse fatto se non fosse stanco di turarsi il naso): c'è qualcosa di peggio che vedersi sfuggire il potere: perdere la decenza. Se qualcosa avete da dirvi, fatelo in una stanza, chiudendo porte e finestre e regolando i vostri conti come si fa tra uomini di tempra. E quando ve lo sarete detto, coglietene le conseguenze e comportatevi come i vostri padri avrebbero fatto, smettendola di mettere in scena ogni giorno un teatrino sterile, oltre che indegno. Ve lo chiediamo senza salire su alcun piedistallo, consci che anche noi siamo peggiori dei nostri padri, ma senza dimenticare ogni giorno che quello è il modello.Da ultimo, una parola su Stefano Bruni. Ieri l'altro, a Etv, ha riferito che Caradonna avrebbe detto di «badare ai muri di casa propria» a un giornalista (Pietro Berra) che credeva amico, senza sapere d'essere intervistato. Il sindaco ha detto una bugia. Eravamo noi di fronte a quel giornalista e a Caradonna, a cui si chiedeva ufficialmente una spiegazione sulla segnalazione che esistesse un muro, è stato chiesto persino se era sicuro di rispondere a quel modo. Ogni commento è superfluo.
La Provincia, o1.10.09

1 commento:

Wilma ha detto...

Bene. Mi vien da dirti che son felice che "te lo facciano ancora dire"...Mi da speranza.