domenica 25 dicembre 2011

Felice e felice Natale (in pace amen)

Tra un pranzo pantagruelico e l'altro aggiungo due cose su questo Natale che mi sono goduto soltanto nel finale, cioè da ieri, recuperando però il tempo perduto grazie all'abbraccio delle tantissime persone che mi vogliono bene.
La prima è proprio uno di questi incontri, per la precisione quello con Felice (Luraschi), un amico di mio padre, che non manca mai la vigilia di portarci un panettone in omaggio alla vecchia collaborazione, facendo entrambi il medesimo mestiere. Tra le perle di saggezza che mi ha regalato ce n'è una che riguarda proprio il loro lavoro. Felice infatti è un "rutamàtt", un grossista di rottami, ed è quello il tramite che lo accomuna con mio padre. "Qualche giorno fa sono stato a un incontro in Amministrazione Provinciale sulle nuove normative - mi ha detto - e continuavano a chiamarli rifiuti. Ma i rottami non sono rifiuti! Volevo dirglielo, ma non mi avrebbero capito, eppure per noi, che ci lavoriamo da cinquant'anni, i rottami sono oro!". Mi ha fatto sorridere e anche pensare, su un Paese che non sa più distinguere gli scarti da ciò che vale (e che veniva riciclato ben prima che fosse un obbligo di legge).
La seconda cosa invece è più intima e riguarda il passaggio del vangelo di Natale, in cui le schiere degli angeli cantano: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama".
Pace, non felicità. Non dev'essere una scelta casuale ed è così che mi sono arrovellato per scoprirne la motivazione. Non l'ho trovata, ma ho intuito forse qualcosa di meritevole.
Ho infatti sempre considerato la felicità l'aspirazione massima per l'essere umano, ma forse la pace la supera, poiché la felicità è una pienezza che si conquista ma è difficile da far durare, esattamente come stare sulla cresta dell'onda o il punto massimo di una scarica di corrente. La pace invece è un dono che si riceve, una disposizione del cuore che non conosce limiti di tempo e soddisfa, riempie, appaga l'uomo pur in assenza di quelle condizioni indispensabili per renderlo felice.

Foto by Leonora

1 commento:

Anonimo ha detto...

Buon Natale direttore
Mi ha segnalato un amica giornalista in Como il suo blog
Posso suggerirLe di chiedere al Sindaco di Monza il compenso del nuovo direttore del Consorzio Villa Reale? Le diranno che è stato imposto dalla Regione, forse...ma come ha votato il Comune di Monza?
Perché il Comune di Milano si è astenuto? Mah...saperlo.
Comunque interessante è il compenso: lordo, beninteso. Aggettivo questo assai ambiguo
Auguri
PaoloP