sabato 27 ottobre 2007

La sfida giurassica


Approfitto di questa mezz’ora libera per approfondire il discorso su “TRex” e “Velociraptor”, introdotta in un precedente post.
Come tutte le classificazioni, anche questa è riduttiva, lacunosa e senza pretesa di assolutezza alcuna, però la ripropongo, aggiungendo qualche ulteriore specifica, poiché mi pare significativa.
Allora, per “Tirannosauri” intendo coloro formati e affermati prima dell’era dei computer o agli albori di essa, che hanno utilizzato finora e in gran parte ancora utilizzano i moderni strumenti tecnologici come evoluzioni di vecchi metodi (penso al computer come semplice macchina per scrivere o al cellulare esclusivamente come apparecchio telefonico). I “Tirannosauri” sono cresciuti privilegiando, nel campo dell’informazione, la buona scrittura, l’esposizione lineare, il modello “uno a molti”. Usano Internet come hanno sempre fatto con l’enciclopedia universale. Fino ad oggi hanno dominato il mondo dell’informazione: sono pochi, ma imponenti e robusti. In genere, l’idealtipo del “Tirannosauro” è il giornalista classico.
“Velociraptor” sono invece cresciuti a pane e tecnologia, per loro il computer non ha segreti e alla forma dell’informazione preferiscono la sostanza, privilegiando un modello “a rete”, fatto di nodi, trame ed ordito. Non usano Internet, ci vivono. In genere, l’idealtipo del “Velociraptor” è il tecnico informatico, quelli che si accontentano di un "mouse" e computer nel buio di una cantina, ma non disprezzano la luce del sole, tanto che sempre più frequentemente vi si affacciano. Erano pochi e rapidi. Sono rimasti rapidi, ma aumentano di giorno in giorno.
Questo per dirla in maniera un poco romanzata, sperando che la banalità non faccia ombra al barlume di vero.
Aggiungo questo parere personale: mentre i “Tirannosauri” rimangono tali e pochissimi sono coloro che, avendo il ventre sazio, cominciano a correre o almeno a camminare un po’ spedito, intuendo che a breve il mondo in cui hanno sempre vissuto e che li ha fatti prosperare sta finendo, i “Velociraptor” aggiungono ai loro talenti innati, pure le abilità altrui.
Penso alla capacità di esprimersi in buon italiano, ad esempio. È esperienza comune, per chi frequenta la blogosfera (brutta parola, tra l’altro: Giulio Verne avrebbe fatto di meglio), apprezzare, oltre al contenuto, la forma di quanto viene scritto.
Ok, ora chiudo. Erano pensieri in libertà, di un tranquillo sabato pomeriggio.

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