Un vortice insidioso quanto il primo scoglio che mi si è parato innanzi: Bruno Vespa e Berlusconi a "Porta a Porta". Lo ammetto, fino alla scrivania di ciliegio non sono arrivato (un conto è il senso civico, un altro il masochismo) ma per un'ora abbondante ho tenuto duro, impedendo a me stesso gesti inconsulti o plateali forme di indignazione, che per altro nessuno avrebbe raccolto, essendosi già la mia famiglia ritirata da un pezzo.
L'antipasto alla serata era stato servito in tavola per traverso, allorché nello zapping mi ero imbattuto in Tremonti a "Ballarò". "Calma" mi ero detto, "non roviniamoci la quiete domestica sentendolo ridire che in questi due anni l'Italia è stata devastata", come se quando ce l'ha lasciata lui era perfetta, smaliante e senza una ruga come il contorno occhi di Berlusconi. "Calma! Fa parte del gioco. Sono tutti uguali. Anche dall'altra parte mica scherzano". Ho pigiato il tasto del decoder e dopo due lunghi respiri sono tornato a gustarmi il Dottor House su Sky.
La resa è giunta mezz'ora dopo. Berlusconi, più giovane che nel 1994 e meno arrogante del solito, era lì, seduto di fronte a Vespa. Mi veniva il nervoso, ma meno che con Tremonti e così ho ceduto, congedando per per precauzione anche la mia consorte e dichiarando aperta la personalissima campagna elettorale.
Tutto 'sto preambolo per sfogare un po' di frustrazione e per aggiungere un contenuto ai temi politici che mi pare meriti d'essere accennato.
Tutti d'accordo, sembra, a voler tagliare le tasse. Bene, bravi, bis. Ci mancherebbe altro che qualcuno si alzi in piedi e proclami: "No! Io di tasse ne voglio pagare di più!".
Se ci penso bene, però, che diano una spuntatina alle imposte (perché di ciò si tratterebbe, a meno di dare per assodato che gli asini volino) a me importa poco davvero. Quanto mi rimane in tasca? Pochi euro, che magari se ne vanno con le imposte locali maggiorate.
Insomma, a me questa storia del taglio delle tasse non prende proprio. Io, se fossi Berlusconi o Veltroni (di faccia, a settant'anni suonati, preferirei il Berlusca, d'animo e core non c'è proprio corsa, Walternone tutta la vita) avrei un'unica preoccupazione economica: tenere a bada l'inflazione. Tenere bassi i prezzi, dare più potere d'acquisto per i salari.
Come gli anziani, che ricordano benissimo la stessa storia ma non di averla già raccontata alle stesse persone, anch'io ho un aneddoto personale. Quando ho cominciato a lavorare qui in tv (1999) andavo con due Mauro e un Marco a mangiare tutti i mezzogiorno da Rino, ristorante toscano, in via Vitani a Como, spendendo dieci, undici mila lire per un primo con i fiocchi, acqua e caffè. Ora di Rino non mi posso nemeno permettere l'odore delle pappardelle al sugo d'anatra e resto a mangiare da solo in redazione o, quando è bel tempo, mi godo sole e lago su una panchina di viale Geno.
Nel frattempo si sono alternati governi di tutti i colori e non pretendo certo, ora, di tornare ai lauti pasti di un tempo. Però, visto l'andazzo in picchiata libera, vorrei tra altri dieci anni non ritrovarmi a rimpiangere persino la piadina con annessa panchina.
P.S. La frustrazione a cui accennavo prima è dovuta al fatto di voler intervenire o ribattere agli ospiti che siedono in televisione, senza ovviamente poterlo fare. E' inutile che mi dibatta sul divano o mostri cenni di concreto stupore: nessuno, nella penombra della sala, li raccoglie. Ieri sera, ad esempio, quando ùl Berlusca nicchiava su Dini e Mastella, non ammettendo che faranno parte della sua coalizione, ma neppure potendo mentire spudoratamente dichiarando il contrario, per un paio di volte mi sono aggrappato al televisore gridando: "Diglielo!!! Abbi il coraggio di dirlo che gliel'hai promesso a Mastella di portarlo con te se faceva cadere Prodi!!! Digli che adesso, se potessi, lo lasceresti ibernato a Ceppaloni ma che ormai non puoi, che ti tocca ingoiarlo 'sto rospo!!!". Berlusconi, è inutile aggiungerlo, non l'ha detto. Io invece giuro che, se l'avesse detto, se avesse dichiarato: "Mi consenta, caro Vespa, di dire che a Mastella gli ho promesso il cadreghino, ma in verità mi fa venire il voltastomaco, perché già una volta mi ha tradito e così stasera, quella scrivania di finto ciliegio io la userei per firmare una cosa seria, cioè che mi rimangio la promessa che gli ho fatto e che un posto alla Camera e tanto meno al Senato può scordarselo", ecco, se avesse detto questo, io Berlusconi stavolta l'avrei votato. Sarebbe stato il vero "miracolo italiano".
(Foto by Lyonora)
5 commenti:
un amico comune (Frenz) mi ha linkato la tua pagina e devo dire che, come al solito, ha proprio colto nel segno.....se fossi bravo con la penna così come (SPERO) lo sono con i codici e le sentenze, penso che avrei scritto qlcosa di simile a queste 20 righe di oro colato....inoltre anche io, che aimè son appassionato di Res Publica, sono solito sorbirmi le fesserie del benpensante di turno a Ballarò o Annozero o Porta a Porta....e ieri ho avuto il privilegio di incaXXarmi terribilmente per l'ennesima nuova puntata da bruno-zerbino.
Ma quando scade il triennale di Tremonti con Ballarò? Prima o dopo quelli di Castelli e di Fassino?
caro Giorgio,
complimenti per il coraggio, io vespa non ce la faccio proprio. E' più forte di me. E sai perché? Penso: ma quando mai nella vita uno può avere la fortuna di stare in un posto simile e fare veramente del giornalismo tirando fuori tutte le verità che in un paese normale manderebbero il 90% dei nostri politici o in esilio in Tunisia o in galera? Mi fa infinitamente più tristezza e rabbia vespa più di tutti quelli che vanno da lui (e che ovviamente sono i suoi padroni, vecchi e nuovi). Un abbraccio
ecco. Se tu ti impegni a seguire la campagna elettorale anche per me io potrei pagarti la differenza fra le tasse attuali e quelle che, chiunque vinca,farà pagare.
Circa 15 euro l'anno?
@ ziz82: ben trovato. Le referenze di Frenz valgono anche al contrario, per cui sarò lieto di seguirti.
@ Massimiliano: attendo i tuoi post e non solo per ghignarmela. Come direbbe Serra, non è colpa esclusivamente di Vespa, ma del giornalismo, di questo giornalismo in generale, e di noi giornalisti in particolare: come quasi tutti gli spacciatori, siamo drogati anche noi.
@ Vale: occhio che sono tirchio. 'Sti quindici euro poi li voglio... :-)
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